Di Redazione
Con Denis Kaliberda, l’ultimo tassello voluto fortemente da Julio Velasco, l’Azimut Modena di fatto chiude il sestetto titolare; il parallelismo viene quasi automatico, questa Modena ricorda in modo vivido la prima Nazionale allenata da Velasco.
I paragoni, si sa, sono sempre azzardati, soprattutto quando si parla di una generazione indimenticabile che ha riscritto la storia della pallavolo. Ma ad oggi Modena, come riporta anche Il Resto del Carlino questa mattina, inizia a ricordare, per ruoli in campo, gli Azzurri di Velasco dei primi anni ’90.
Il sestetto titolare di Modena, almeno per quel che riguarda alzatori e martelli, è stato ideato e creato dall’ex coach Stoytchev. Ma alla fine la squadra avrà un’impronta molto “velaschiana” dato che per struttura assomiglia molto alla prima nazionale allenata da Velasco: un opposto chiamato a schiacciare un’infinità di palloni (Zorzi allora, Zaytsev adesso), un palleggiatore talentuoso e al contempo molto ligio al disegno tattico (Christenson novello Tofoli) e soprattutto formidabile coi centrali, due centri appunto di grande valore (Holt e Anzani come Gardini e Lucchetta) e infine un attaccante di banda che supporti in attacco Zaytsev (Urnaut) e uno che invece si occupi più della seconda linea assieme a Rossini, ovvero appunto Denis Kaliberda, designato da Velasco come ultimo tassello per completare una formazione che come potenza di fuoco sembra inferiore a Lube e Sir Safety, ma che se trovasse l’alchimia sperata potrebbe essere un pericolo anche per le due regine del mercato.
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