Di Redazione
Forse non molti lettori hanno avuto il privilegio di conoscere personalmente Daniel Plinski, un autentico veterano della pallavolo, uno stakanovista del campo e della palestra. Ma anche una persona solare, sorridente, estremamente brillante e volitiva: famoso per i suoi scherzi negli spogliatoi, molti di più quelli che ha architettato di quanti ne abbia subiti.
Plinski pochi giorni ha convocato una conferenza stampa, l’ultima… “Ho giocato da professionista per ventuno stagioni, direi che sono abbastanza e che il sipario possa calare”. Non è stata una conferenza stampa triste come spesso lo sono quelle di addii o trasferimenti: Plinski ridendo ha raccontato numerosi episodi bizzarri della sua carriera, le tante vittorie ma soprattutto l’immane lavoro. Pochissimi giocatori hanno presenziato così tanto come lui sul campo: 498 partite ufficiali di club e altre 142 match con la nazionale polacca. Le amichevoli non fanno testo… “ma in tutto credo di aver giocato almeno 750 partite – continua Daniel – sono stato fortunato perché quando mi sono fatto male ho sempre trovato il modo di tornare. Lascio in buone condizioni, volendo potrei anche continuare anche perché lasciare la pallavolo non è facile ma è il momento di andare avanti, di cambiare e fare qualcosa di diverso”.
Quando gli chiedono quale sia adesso la cosa più importante Plinski si lascia andare a un attimo di commozione: “Devo dire grazie, ai compagni e agli avversari, al pubblico, ai fan più scatenati e calorosi. Grazie di cuore. Avete reso la mia vita un privilegio”.
Centrale, 39 anni, Plinski ha giocato continuativamente in nazionale per oltre sei anni conquistando un doloroso argento ai Mondiali del 2006 – finale persa contro un fortissimo Brasile – e una prima storica medaglia d’oro negli europei del 2009: era il torneo in Turchia, l’Italia non andò benissimo. La Polonia di Plinski e Gruszka rifilò un 3-1 in finale alla Francia.
Plinski è diventato professionista con lo Stolarka Wolomin prima della fusion con il Polmien Sosnowiec dove restò fino al 2004. Ha sempre giocato solo in Polonia vestendo per otto anni la maglia dello Skra Belchatow, poi quella del Cerrad Czarni Radom prima delle ultime due stagioni con l’Indykpol AZS Olsztyn, una squadra molto giovane nella quale Plinski ha giocato da centrale e fatto da chioccia ai ragazzi continuando a sciorinare le sue battute e i suoi scherzi. La squadra è arrivata quarta… sul serio.
Plinski è un personaggio troppo divertente e intelligente per restare senza fare niente. Ma non allenerà. Non subito per lo meno anche se gli sono arrivate diverse proposte. Ma è già stato messo sotto contratto da una delle principali emittenti polacche per commentare la Champions League della prossima stagione, un titolo che ha sfiorato tre volte senza vincerlo mai.
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