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Dopo l’entusiasmo per le vittorie delle squadre padrone di casa e due giorni di riposo il campionato mondiale si ripropone con un cartellone di ben dieci gare divise tra Italia e Bulgaria.
Il primo match è alle 13 e vedrà la Francia priva di Earvin Ngapeth, ancora infortunato con un fastidio muscolare all’addome: l’ex giocatore di Modena ha ripreso i suoi allenamenti con molta cautela e dovrebbe saltare le prime due partite contro Cina e Brasile per rientrare giovedì contro l’Egitto. Partita in programma nel rinnovatissimo impianto di Ruse, in Bulgaria; alle 16 seguirà Olanda-Canada, sfida già decisiva per valutare quelle che saranno le terze forze del girone e che dunque alla fine dei conti potrebbe risultare decisiva. Si tratta della terza sfida mondiale tra le due squadre: gli Orange hanno vinto in entrambe le occasioni. Per l’Olanda è la dodicesima presenza al Mondiale, la decima per le foglie d’acero ma le ultime sette, dal 1990 a oggi, sono state consecutive. Chiude il programma di Ruse la sfida tra Brasile ed Egitto e c’è molta curiosità per vedere all’opera la Seleçao che fino a questo punto non ha certo impressionato. La verdeoro parte comunque con l’onere della protagonista e della favorita: tre i mondiali vinti dal Brasile (2002, 2006 e 2010) che conta la sua diciassettesima presenza alla competizione. Due i precedenti tra Seleçao e Faraoni entrambi vinti 3-0 dal Brasile.
A Varna si gioca invece per il Pool D nel quale la Bulgaria ha già esordito vincendo 3-0 con la Finlandia. Alle 16.00 l’Iran, squadra solida e molto interessante non solo per le sue individualità ma anche per i suoi meccanismi, prova a fare il pieno contro Puerto Rico: due squadre che si ritrovano di fronte dopo il match mondiale di Cracovia di quattro anni, vittoria dell’Iran per 3-0. La squadra iraniana fu la grande sorpresa dell’edizione 2014 con un ottimo sesto posto. Alle 19.30 scendono in campo Cuba e Polonia: la squadra caraibica non ha più i talenti di qualche tempo fa e si è parecchio involuta: è una formazione con alcuni senatori e diversi giocatori giovanissimi molto interessanti come Gonzalez Romero, Brunet Llanes o Baseiro Aida. La Polonia è la squadra campione in carica e ha condotto un’estate di allenamenti e amichevoli intensissima e convincente. Tentare il back to back per i polacchi sarà difficilissimo ma la squadra è davvero molto competitiva.
In Italia il programma del gruppo C si apre a Bari alle ore 14.00 con il derby africano Tunisia-Camerun: non ci sono precedenti tra queste due squadre in una fase finale del Mondiale e per trovare un altro match tutto africano bisogna andare al 1982 quando la Tunisia batté la Libia 3-1. Squadra fisica quella dei leoni, elastica e versatile quella delle Fennec: due formazioni la cui potenzialità è tutta da scoprire. Alle 17.00 occhi puntati sulla Russia che si presenta come la squadra in questo momento più in forma e più strutturata nonostante qualche problema fisico e di infortuni: la Russia partecipa alla sua diciannovesima fase finale di un Mondiale, mai nessuno ha fatto tanto, e punta alla sua prima vittoria dopo il crollo dell’URSS. Sei i titoli vinti nell’era sovietica. Undici i precedenti tra Roos e russi nelle principali competizioni internazionali: gli australiani non ne hanno mai vinto uno. Il programma di Bari si chiude alle 20.30 con Stati Uniti-Serbia: una partita sulla carta interessantissima tra protagonisti che il pubblico italiano conosce bene e apprezza. Da una parte i fratelli Shoji, ma soprattutto Christenson, Averill, Holt, Sander e Russell. Dall’altra dietro la guida di Nikola Grbic ecco Kovacevic, Petkovic, Jovovic, Petric, Lisinac, Podrascanin e Atanasijevic. Due squadre che possono puntare anche alla vittoria finale.
Nel girone dell’Italia, dopo la vittoria azzurra per 3-0 sul Giappone, si sposta al Nelson Mandela Forum di Firenze: prima gara alle 17.00 con la Repubblica Dominicana che gioca contro la Slovenia. Si affrontano le due rappresentative con meno esperienza in questo Mondiale, due sole apparizioni per la squadra centramericana, tre per la Slovenia. Squadre che non si sono mai affrontate in un torneo intercontinentale. L’obiettivo per entrambe, davvero proibitivo è quello di lasciarsi alle spalle almeno due squadre e accedere al secondo turno. Quindi per entrambe questa è già una partita decisiva. Stesso identico scenario per Belgio e Argentina, formazioni che hanno una discreta tradizione ma che non sembrano vivere il loro miglior momento storico: anche qui non ci sono precedenti di alcun tipo. Argentina aggrappata all’estro di De Cecco; Belgio che punta sull’esperienza di Verhees e sulla qualità offensiva di Sam DeRoo: ma anche in questo match si può parlare di scontro diretto quasi decisivo.
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