Mondiali Pallavolo 2018: Italia, ora più nulla è precluso

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Dopo Roma e Firenze, l’Italia sbarca a Milano. Nel capoluogo lombardo gli azzurri, infatti, disputeranno la pool E dei Mondiali, il gruppo di 4 squadre composto, oltre che dagli azzurri, da Olanda, Russia e Finlandia.
Alla fase successiva, le final six di Torino, si qualificheranno la prima di ognuno dei 4 gironi, e le migliori 2 seconde(nel complesso: non c’è un posto riservato alla migliore seconda dei gironi italiani e un posto alla miglior seconda dei gironi bulgari). Il gran vantaggio dei ragazzi di Blengini è quello di essere arrivati a questo step della competizione a punteggio pieno. I punti accumulati nel primo girone(che l’Italia, unica squadra insieme alla Polonia, ha superato vincendo tutte le partite) sono mantenuti in questa seconda fase. Perciò gli azzurri partono con ben 15 punti, seguiti a distanza dall’Olanda a 11, dalla Russia a 10 e dalla Finlandia a 6.

Mondiali Pallavolo, i punti di forza dell’Italia

Ma il vantaggio numerico non è l’unico aspetto positivo su cui contare per sperare che il cammino italiano continui sino a Torino. Ci sono anche diversi ottimi aspetti relativi al campo che è doveroso sottolineare. In primis la straordinaria forma di Giannelli e Colaci, Se Ivan Zaytsev è il capitano, il capopopolo, l’uomo che ci mette più spesso la faccia, gli altri due sono rispettivamente la mente e il cuore della squadra. Giannelli sta giocando un Mondiale tecnicamente sublime. La sua distribuzione e le variazioni sul tema sono state finore perfette e adatte a ogni situazione. Dalla continua ricerca dei centrali, velocizzando in ogni partita le alzate, alla preparazione ed esecuzione di pipe rapide e letali, quasi sempre impossibili da leggere per il muro avversario. Colaci, invece, sta continuando la lunga annata(cominciata ormai quasi un anno fa con la Supercoppa vinta, appena arrivato a Perugia) che lo ha riportato alla ribalta come uno dei migliori liberi del mondo. Il miglior attestato sono i complimenti della squadra che gli arrivano ogni volta che un punto azzurro nasce da una difesa o una ricezione ai limiti del possibile del libero. Colaci rappresenta una sicurezza in seconda linea e da ora in poi, si spera, diventerà sempre più determinante.
Bisogna poi ricordare l’apporto di Zaytsev e Juantorena che da esclusi eccellenti dell’estate scorsa(e quanti fiumi d’inchiostro furono spesi) sono al centro del gioco. Non è un caso che siano i principali top scorer azzurri con lo Zar che ha realizzato ben 83 punti(quarto nella classifica complessiva, secondo considerando i giocatori che ancora rimangono in gara) e l’italocubano che ne ha messi a referto 72. Finora si sono dimostrati affidabili in tutte le situazioni, limitando al minimo gli errori e togliendo spesso le castagne dal fuoco grazie anche alle loro battute.
In ultimo, a essere decisivi per i successi azzurri, sono stati i centrali. Anzani e Mazzone si sono rivelati più solidi del previsto, Se c’era qualche dubbio, lo hanno prontamente fugato sin dalla prima apparizione. Sono veramente poche le squadre che possono contare su una coppia di centrali capace di attaccare su così tante variazioni(come ci sono poche squadre che possono contare su un palleggiatore del livello di Giannelli). Anzani si è specializzato in primi tempi fulminei che hanno messo in difficoltà ogni avversario che si è trovato davanti. Mazzone invece ha prediletto alzate dietro al palleggiatore(a la Lucas, per intenderci). Entrambi sono stati efficacissimi anche a muro collezionando 21 muri vincenti in 2.

Mondiali Pallavolo, le incognite dell’Italia

La prima parte del Mondiale ha lasciato sensazioni molto positive circa le potenzialità dell’Italia, ma ha anche evidenziato dei difetti che potrebbero essere approfonditi con il crescere del livello. Primo su tutti, un vecchio tallone di achille: la ricezione. In realtà ha retto piuttosto bene, ma è anche doveroso dire come le squadre incontrate non eccellessero dai 9 metri. Appena, infatti, è cresicuto il livello della battuta, gli azzurri sono andati in difficoltà. Prova ne è la gara contro la Slovenia nella quale gli avversari sono stati bravi a mettere pressione in battuta e così hanno vinto il primo set. Nella pool E sia Olanda, sia soprattutto Russia dispongono di giocatori che sanno servire con potenza e precisione: sarà importante contenere i loro servizi per assicurare un cambio palla costante. Una soluzione, in momenti particolarmente difficili, potrebbe essere quella di ricevere a 4 con Zaytsev che, memore dell’ultimo biennio perugino da martello, potrebbe dare una mano ai compagni.

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