Il cammino che porta a Latina. Simone Parodi tra nazionale e nuove sfide in Superlega

Simone Parodi

Di Roberto Zucca

È stato uno dei pilastri della nuova nazionale targata Blengini. Simone Parodi è tornato a ruggire e lo ha fatto da protagonista sia nel club, ovvero in quella Piacenza che purtroppo sparirà dalla Superlega nella prossima stagione, sia in azzurro, dove è rientrato di prepotenza facendosi largo tra molti concorrenti. Ora per Parodi una nuova sfida in quel di Latina, nella quale giocherà assieme a Tubertini con obiettivi ambiziosi e prospettive di crescita rispetto alla scorsa stagione:

“Era da qualche anno che venivo contattato da mister Tubertini. Quest’anno il progetto di Latina mi ha convinto per una serie di ragioni, a partire dalla stima nei confronti del tecnico e rispetto alla squadra che Latina sta allestendo. Sono contento e curioso ad esempio di ritrovarmi con Stern, che lo scorso anno ho apprezzato molto a Verona e con Sottile, con cui ho giocato esattamente dieci anni fa”.

È dispiaciuto della fine di un ciclo come quello di Piacenza?
“Dispiace molto per il fatto che ha rappresentato per moltissimi anni una piazza importantissima per ciò che riguarda il nostro sport. Da Piacenza sono passati tantissimi campioni e ha rappresentato una società gloriosa che ha vinto tanto”.

Obiettivi di Latina e obiettivi personali?
“Fare bene come squadra sicuramente. Sarà un campionato ostico, nel quale anche le squadre non di testa si sono rafforzate con acquisti di tutto rispetto e quindi non sarà facile. A livello personale, vorrei ripetere e migliorare l’esperienza dello scorso anno”.

Il ritorno in nazionale. C’è chi dice che meritava un ruolo di peso in questa VNL.
“Il ruolo lo decide il tecnico. Posso dire di essere felice di aver ripreso il mio cammino in azzurro e sono soddisfatto delle prestazioni giocate durante la VNL. Il risultato dispiace perché puntavamo alla Final six. Peccato. Ma l’occasione per riscattarsi al Mondiale è ghiotta”.

Pensa di esserci?
“Diciamo che lo spero con tutto il cuore perché sarebbe bellissimo giocare un Mondiale nel proprio paese con la propria nazionale. Io ce la metterò tutta, anche perché nel mio ruolo ci sono dei giocatori validissimi. Poi sarà il campo ad emettere il suo verdetto”.

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