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Giocare in casa davanti al proprio pubblico e alle persone care è sempre un’emozione. Lo sa bene Daniele Mazzone, che stasera scenderà in campo a Torino per la Final Six di questo Mondiale. Per il centrale azzurro, piemontese doc, è qualcosa di speciale giocare in Italia, come lui stesso ha raccontato a
Daniele Mazzone, l’obiettivo per la Nazionale era raggiungere Torino. Ora? «».
Nato a Chieri, classe 1992, cresciuto alla Pallavolo Torino in Serie D: una lunga gavetta fino alla serie A1. Quanto è stato difficile? «“.
Percorso che passa dalla fase finale del mondiale in casa. Un sogno non crede? «».
“Nessuno è profeta in patria”. La spaventa questa frase? «».
Lei e Blengini di Torino, Baranowicz di Mondovi. Giocare qui rappresenta uno stimolo o un peso? «».
Stasera alle 21.15, prima dell’inizio della partita, di chi cercherà lo sguardo in tribuna? «».
Potesse uscire dal ritiro, dove andrebbe a cercare la concentrazione? « ».
Prima Mauro Berruto, poi Blengini, entrambi torinesi. C’è una scuola torinese pur non essendoci una squadra in A? «».
Come si fa a non far andare via i nuovi Mazzone? «».
Ci racconta un aneddoto curioso dal ritiro? «».
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