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L’indiscusso centrale olandese, Bas Van de Goor, inserito nella “Hall of Fame” della pallavolo, come riportato nell’edizione odierna della
Modena ha un “immortale” in più: Bas Van de Goor. Fuoriclasse assoluto in campo e nella vita, l’asso olandese, uno dei più amati dal “popolo gialloblù del volley” è stato introdotto ufficialmente sabato scorso nella “” della pallavolo mondiale durante la cerimonia svoltasi a Holyhoke, nel Massachusetts (Stati Uniti). Con lui altri quattro grandissimi che hanno scritto la storia della pallavolo internazionale: Evgenia Artamonova Estes (Russia), Gilberto Godoy Filho, per tutti Giba (Brasile), Hugh Mc Cutcheon (Stati Uniti), Hiroshi Toyoda (Giappone).
DUE SCUDETTI A MODENA Bas Van de Goor, nato a Oss (Olanda), 47 anni compiuti lo scorso 4 settembre, arrivò a Modena nel 1994 con la fidanzata Nicole, poi divenuta sua moglie, richiesto alla società guidata da Vandelli e Giovanardi dal tecnico Daniele Bagnoli. Bas, 209 centimetri, centrale di ruolo, ma in realtà universale per la sua capacità di attaccare da ogni parte del campo, conquistò subito tutti per il suo modo di porsi anche e soprattutto nella vita di tutti i giorni: disponibilità e gentilezza non comuni sono stati i suoi “fondamentali in più” per entrare nel cuore della gente. Con la maglia della Daytona, vestita per 6 anni, fino alla stagione 1999/2000, ha segnato un’epoca conquistando tra i tanti successi, 2 scudetti (1995 e 1997), 3 Coppe dei Campioni (1996, ’97, ’98), 3 Coppe Italia (1995,’97,’98).
RE DI OLIMPIA Il trionfo che Bas porterà sempre nel cuore arriva nel 1996, ai Giochi Olimpici di Atlanta, che vince con la sua Olanda, battendo 3-2 l’Italia in una finale memorabile. Fu proprio lui ad annullare il match ball agli azzurri, negando a Velasco e compagni la realizzazione di un sogno.
GALLERIA DEGLI EROI Da quando è stata creata, nel 1985, la Hall of Fame ha accolto 135 stelle della pallavolo mondiale, prima di Van de Goor sono stati altri 10 i campionissimi che hanno legato il loro nome a Modena a ricevere questo riconoscimento: Julio Velasco fu il primo nel 2003, poi l’onore toccò a Josef Musil (2004), Bernard Rajzman (2005), Edward Skorek (2006), Andrea Gardini (2007), Andrea Giani (2008), Lorenzo Bernardi e Hugo Conte (2011), Mauricio Lima (2012), Lloy Ball (2015).
In una lista in cui incredibilmente non compare Luca Cantagalli, figurano anche Tomasz Wojtoiwicz (Edilcuoghi Sassuolo) e le “immortali” che hanno regalato gloria alla Modena femminile: Paula Weishoff (1998), Regla Torres (2001), Lang Ping (2002), Jackie Silva (2006), Gabriela Perez Del Solar (2010) e Irina Kirillova (2017).
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