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L’Italia c’è e oggi contro la Cina l’ha dimostrato in una partita dal finale al cardiopalma e vietato ai deboli di cuore. Ci ha fatto sognare dall’inizio di questo Mondiale e questo sogno pian piano, partita dopo partita, è diventato realtà. Manca davvero poco a realizzarlo completamente con quella medaglia d’oro che la nazionale italiana femminile si era messa al collo ben sedici anni fa, nel 2002 in finale a Berlino contro gli Stati Uniti.
Adesso però è tutta un’altra storia, un’altra squadra, un altro Mondiale e di fronte, , le azzurre si troveranno le Campionesse europee in carica. La Serbia è stata l’unica formazione con cui le ragazze di Davide Mazzanti si sono arrese in questa rassegna iridata (11 vittorie – 1 sconfitta), in una partita che a livello di risultato poco importava. Chirichella e compagne, infatti, sono scese in campo martedì contro le slave consapevoli di aver già centrato la qualificazione alle semifinali.
Ora serve l’Italia vista per gran parte di questo Mondiale con quella cattiveria negli occhi che spesso e volentieri ha permesso alle ragazze di togliere le castagne dal fuoco nei momenti difficili, serve il gruppo come spesso abbiamo detto, la forza delle azzurre è questo: il gruppo!
Serve un Egonu che metta giù i palloni nei momenti importanti ma che aiuti anche in difesa, a muro e in battuta perché la sua stretta rivale Tijana Bošković di sicuro non si risparmierà anzi. Sarà proprio lei il terminale offensivo da fermare e da tenere d’occhio oltre alla sua compagna di squadra, la schiacciatrice Brankica Mihajlović.
La Serbia parte da favorita, rispettando tutti i pronostici della vigilia che la davano protagonista in finale e così è stato, ed è qui che l’Italia deve entrare in gioco. La nazionale italiana, dovrà scendere in campo senza alcuna pressione addosso, senza dover per forza fare risultato per non deludere le aspettative. Certo la posta in palio è alta, la finale mondiale non è cosa di tutti i giorni ma per quello fatto vedere dalle “ragazze terribili” si può guardare con fiducia anche al futuro, vista la giovane età delle azzurre.
Non sarà facile sovvertire il pronostico, ma in una partita secca tutto può succedere e questa Italia ci ha insegnato a sognare… e come disse Jim Morrison “”.
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