A farne le spese non sono solo le persone comuni ma anche i personaggi sportivi, per motivi futili, che sono il colore della pelle, cosa assurda nel 2018 e in un Paese che dovrebbe fare della diversità la sua forza, come accade in Francia e Germania, dove non ci sono cittadini e non ‘stranieri’. Già perché non basta nel Belpaese avere la nazionalità italiana o il permesso di soggiorno, servono probabilmente degli avi italiani, magari parenti illustri che possano risalire a Ottaviano o a Cesare per essere accettati, e soprattutto si deve essere bianchi.
Naturalmente l’esagerazione è voluta, ma ciò nonostante resta il fatto che l’Italia deve necessariamente adottare un cambio di mentalità se vuole essere considerata un Paese civile, cosa che non è affatto se continua con questo atteggiamento di chiusura verso il ‘diverso’.
A prendere la parola, perché come sempre sensibilissima a questi episodi non poteva non essere la pallavolista, italiana ma migrata in Brasile anche per queste ragioni, Valentina Diouf, che fa notare come si stia raggiungendo un livello veramente orribile di barbaria in Italia, tanto da parlare di Nuovo Medioevo:
“L’Italia non si rende conto che sta tornando al Medioevo, invece di andare avanti…L’episodio mi ha toccata particolarmente. Spero che tutti questi casi che si stanno verificando, perché ormai ce n’è uno al giorno, siano finiti e non l’inizio di qualcosa perché l’Italia non se ne rende conto”.
Non ci va assolutissimamente leggera la Diouf, che vede, come molte persone ragionevoli e assolutamente non razziste in Italia, che il Paese sta letteralmente prendendo una brutta piega. Certo in Italia si è soliti guardare sempre con sospetto i diversi, anche chi viene da zone d’Italia distanti, o anche dal comune o dal quartiere confinante, ma questo solitamente si vede solo nelle competizioni sportive, e spesso, quando non si esagera, si cade in sfottò che possono anche apparire divertenti perché stereotipati.
Quando entra in gioco però la violenza, o anche le offese gratuite, le cose non possono che cambiare, e disgustare, perché si evidenzia come ancora non si è capaci di essere civili e di accettare tutti, a prescindere dalle origini di ceto sociale, razza o religione, cosa che ormai sarebbe dovuta essere consolidata da una società che spesso guarda dall’alto in basso coloro che vengono considerati del Terzo Mondo, che hanno sicuramente molto da imparare, ma a questo punto anche da insegnare a noi italiani.
Da maestri dovremmo quindi scendere dal piedistallo e con umiltà accettare quello che ci possono dare di buono tutte le culture, solo così si può raggiungere una maturità sociale che dovrebbe non far verificare più episodi del genere.
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