ROMA – Ha saputo alzare il trofeo dei “Maestri” a soli 21 anni Alexander Zverev, alla seconda partecipazione alle Atp Finals (dodici mesi fa venne eliminato nei round robin), un’autentica impresa considerando che prima di lui c’erano riusciti così giovani solo Ivan Lendl (nel 1981), Boris Becker (1988) e proprio Novak Djokovic – l’avversario della finale domenica sera nella cornice della O2 di Londra – dieci anni fa a Shanghai. Tre campioni che poi si sono insediati sul trono del tennis mondiale. Insomma, se non è un’investitura, poco ci manca. Del resto, il 21enne di Amburgo con sangue russo nelle vene ha già messo in bacheca dieci trofei su 15 finali disputate, ben sei in questa stagione: “Sascha” aveva fatto centro anche a Monaco, al Masters 1000 di Madrid e Washington, raggiungendo per la prima volta i quarti in uno Slam (Roland Garros) nel 2018, che chiude con un bilancio di 58 match vinti contro 19 persi (tra i top ten è quello che ha giocato più partite).Monday’s Net
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