Serena Williams è la recente finalista del torneo di Wimbledon, la vincitrice di 23 titoli del Grande Slam, la donna dei record infranti e del power tennis imposto (alle avversarie): Serena Williams è però, se non soprattutto, la mamma della piccola Olympia, già stella social e figlia di una delle più grandi tenniste di tutti i tempi appunto e di Alexis Ohanian, giovane imprenditore statunitense, fondatore fra l’altro del social Reddit (l’ha fondato insieme a un suo compagno di università), attivista politico e uomo copertina con quel suo fare da nerd multimilionario che genera una simpatia immediata. In molti immaginavano che con la vita matrimoniale e la maternità Serena salutasse il mondo del tennis professionista, da campionessa che non può più desiderare nulla, vincitrice di tutto il vincibile e iscritta di diritto negli annali della racchetta. Eppure dopo Olympia, Serena ha ripreso la racchetta in mano e non certo per recuperare la forma post parto, quanto piuttosto per provare a tornare lassù in alto. E tutto ciò ha semplicemente dell’incredibile ma è tremendamente reale.
Serena in pochi mesi infatti, dopo un parto con molte complicazioni e a 36 anni è tornata rapidamente a essere competitiva e addirittura con possibilità di vittorie Slam: in finale ai Championships ha incontrato un’altra tennista ritrovata, quell’Angelique Kerber rivelatasi un muro invalicabile e in grado di ribattere tutti i colpi della statunitense. La Williams aveva giocato fino a quel punto un tennis assai potente e impeccabile al servizio (chiedere info alla nostra Giorgi…) e per molti era la favorita in ottica vittoria finale, quell’ennesimo Slam che l’avrebbe portata a pareggiare il record della Smith – Court. Favori del pronostico che adesso sembrano spingerla verso l’estate e il cemento nordamericano: proprio New York potrebbe infatti riportarla in vetta a uno Slam. E per diversi motivi.
La condizione in crescendo: dopo un Roland Garros su cui sono piovuti giudizi contrastanti, Wimbledon è stato il primo torneo dal rientro in cui Serena ha mostrato similitudini interessanti con la tennista che fu. Una condizione fisica finalmente accettabile e in continuo crescendo: una crescita che possiamo intuire continuerà sul cemento outdoor, con il pubblico dalla sua e a caricarla. D’altronde con New York ha un certo conto in sospeso…
La scarsa concorrenza: negli ultimi mesi si sono succedute in vetta al ranking WTA diverse giocatrici come Karolina Pliskova, la Muguruza, la Wozniacki e la Halep, adesso saldamente al comando. Però tutte queste giocatrici al momento non sembrano attraversare il loro miglior momento, appagate dai traguardi raggiunti di recente o fuori forma. E forse per Serena la vera concorrenza potrebbe celarsi in casa, partendo dalla Keys e finendo alla Stephens, non a caso finaliste a New York nel 2017.
La capacità di incutere timore (tennistico): nessuno, negli ultimi 20 anni, ha saputo incutere un tale timore reverenziale come quello che ha sempre generato e continua a generare la più piccola delle Williams. Forse adesso le avversarie pensano di avere chances maggiori per batterla ma Serena resta sempre la sfida più difficile da affrontare. E lei lo vuole confermare ancora una volta in uno Slam.
Alessandro Orecchio
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