Ha sconfitto il talento serbo Miomir Kecmanovic staccando il pass d’accesso per le semifinali con una prova maiuscola: lui è Matteo Donati, uno dei migliori giovani in circolazione, che qui al Challenger di Vicenza 2018 sta ritrovando fiducia dopo un periodo di luci e ombre.
Matteo oggi hai giocato molto bene, dopo il primo set ci poteva stare un calo mentale e invece hai ripreso in mano l’incontro
Si è vero, ho gestito male il tie break del primo set anche se in quel momento lui ha cambiato parecchio ed è stato molto bravo, non ce l’ho fatta a prendere delle contro misure, ho risposto male e fatto tanti errori. Anche nel secondo set ho avuto un piccolo calo, ma sono riuscito a rimanere in partita e alla fine l’ho portata a casa.
Nel secondo set in realtà sei andato di nuovo avanti ma poi sei stato recuperato
Si, diciamo che al secondo set ero anche molto stanco, come lui tra l’altro, c’erano 30 gradi oggi, davvero tanti. Quando ho subito il break del 4-4 ho capito il momento, sono rimasto calmo e concentrato e ho gestito bene il successivo tie break. Al terzo set ho mosso molto la palla perché lui era stanco e si vedeva, ho letto la situazione al meglio e questo alla fine mi ha portato alla vittoria.
Proprio due giorni fa abbiamo fatto due chiacchiere col tuo allenatore (Massimo Puci, ndr.), ci ha parlato dei problemi fisici che hai avuto ultimamente e di come ne vuoi venire fuori. Oggi è stata una prova incoraggiante da questo punto di vista…
Si assolutamente, ma sulla resistenza in realtà non ho mai avuto problemi, ho sempre dato molta importanza alla parte fisica non risparmiandomi mai. L’importante dopo partite del genere è che non riemergano acciacchi, recupero e riposo sono fondamentali, bisogna dedicargli molto tempo senza sottovalutare nulla.
Fin qui avevi fatto tanti primi turni e poche vittorie, questo match può segnare la svolta?
Si è stato un brutto inizio d’anno con pochissime vittorie, ho giocato molto male sul cemento dove speravo di fare meglio, poi siamo andati in Giappone dove mi sentivo molto bene ma alla fine anche li ho giocato male facendomi anche male. Quando giochi tante partite lottate ma non vinci mai non sei in fiducia e ogni volta che ti trovi punto a punto non ti senti sereno. Ho giocato molto male anche a Ginevra, qui dovevo riprendermi e sono molto felice anche perché a Vicenza ero sempre uscito ai quarti. Finalmente una semifinale…
Adesso ti aspetta un match duro, il tuo avversario uscirà dal match Travaglia-Caruso
Si, sarà una gara durissima come tutti i derby, spero di recuperare bene e di essere pronto. Ho comunque buone sensazioni.
Che programmi hai per il dopo Vicenza?
Sicuramente andrò a Poznan e poi vediamo se fare Caltanissetta o Lione, poi giocherò a L’Aquila e infine spero di fare le Quali a Wimbledon. Vedremo.
Massimo Calamuneri, Tennis Gate
Responsabile Ufficio Stampa Challenger di Vicenza 2018
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