Una delle regine del tennis italiano insieme a Flavia Pennetta, Roberta Vinci e Sara Errani, un talento indiscutibile e una dedizione al proprio “lavoro” sotto gli occhi di tutti: Francesca Schiavone dall’alto del suo invidiabile palmarès saluta tutti e appende la racchetta al chiodo, per una decisione che fa male (a lei soprattutto…) ma che non poteva più essere rimandata per motivi anagrafici. Una giocatrice che è stata lassù in cima non può faticare nelle quali dei vari tornei, meglio salutare. Personalmente grazie alla Schiavo ho amato il tennis ancora di più se possibile, ed è per questo che sento il bisogno di scriverle qualcosa. Non parlerò dei risultati, quelli sono facilmente reperibili: parlerò in prima persona raccontando tutto ciò che Francesca Schiavone ha regalato a me come appassionato e sono sicuro, a tantissimi altri.
Cara Francesca,
tu non mi conosci ma devo dirti alcune cose: ho sempre amato il tennis ma grazie a te e a quello che hai fatto in campo il mio amore per il nostro sport è arrivato a un livello altissimo. Hai vinto tanto, hai raggiunto traguardi incredibili, regina di un tennis italiano al femminile che ha visto in te una valorosa condottiera: il tennis in Italia spesso desta l’attenzione quando un nostro giocatore arriva a un risultato eclatante, quel 5 giugno del 2010, quando l’Italia sportiva si scopre tuo tifoso, per me è il punto di arrivo di due settimane di pura passione. Su quel divano, a ogni tuo rovescio spettacolare, compio salti e capriole e non ti dico quando l’ultimo punto converte in realtà la più grande vittoria del tennis femminile.
Di più sui campi da gioco non potevi dare e anche quando negli ultimi 2 o 3 anni la gente si improvvisava tuo manager e ti consigliava un ritiro tu hai sempre gettato l’anima in mezzo alla lotta, hai sudato ed esultato per una vittoria al primo turno di un qualsiasi torneo del mondo, per molti di basso livello ma per te un impegno da onorare fino in fondo come si trattasse di una prova del Grande Slam. E questo per me significa solo una cosa: rispetto, tanto rispetto la tennista Schiavone.
Hai sorriso in campo, hai ruggito da vera Leonessa, hai giocato nel vero senso della parola, hai riso, hai rispettato le avversarie e ti sei guadagnata il loro rispetto, perché sei una campionessa tanto in pista quanto fuori: ti auguro di trovare progetti da sposare con passione, una passione simile a quella che hai dedicato al tennis, lo sport che ti ha reso una leggenda e regalato alle nostre memorie ricordi indimenticabili.
Grazie Francesca,
Alessandro Orecchio
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