La missione di Ronaldo: “Juve, ti porto la Champions”

TORINO –  “Vincere la Champions League”, naturalmente, senza “che diventi un’ossessione” che andrebbe a minare il suo stato d’animo attuale: “Sono felice, la squadra è forte e la Juve è uno dei migliori club al mondo”. Cristiano Ronaldo si è confessato ai microfoni di DAZN, una lunga intervista in cui il campione portoghese ha chiaramente discusso anche del tema Champions League, il vero grande obiettivo della stagione bianconera. “Voglio vincerla con la Juve e faremo di tutto, con i compagni, per conquistarla – ha spiegato il campione portoghese -. Dovremo arrivarci passo dopo passo, quest’anno, l’anno prossimo, fra tre anni. L’importante per questo club è vincere la Serie A, la Coppa Italia e avanzare il più possibile in Champions League”. Dopo aver conquistato due finali negli ultimi quattro anni, una persa proprio contro il Real Madrid di CR7, e aver ingaggiato il calciatore più decisivo degli ultimi anni, come dimostrano le tre Champions consecutive vinte e la valanga di gol segnati in Europa, la pressione sarà una compagna fedele in questa stagione: “Ci sono volte in cui mi piace giocare sotto pressione, anche se non è facile da gestire. La pressione può essere positiva, fa parte del mio lavoro, devi conviverci, fa parte dell’essere CR7, fa parte del mio Dna, ma so gestirmi”. 

SCELTA BIANCONERA – Una parte di preparazione, l’amichevole di Villar Perosa, l’esordio con il Chievo. Tempo ne è passato dal suo sbarco a Torino a metà luglio, abbastanza per tracciare un primo bilancio: “Molto positivo, sono felice, la squadra è forte, le condizioni sono straordinarie e sono sorpreso in positivo. Ci alleniamo duramente ogni giorno due volte al giorno, non ci sono mai sedute di allenamento facili. La preparazione italiana? Mi piace come si allenano, la mentalità, è positivo. Hanno metodi particolari, sono molto professionali e per questo mi sento bene”. Sempre più convinto insomma di aver compiuto la scelta giusta: “Ci sono cose nella vita che sembrano dettate dal destino e in questo caso è stato così. Non mi sarei mai aspettato di giocare in questo team ma certe cose avvengono in maniera naturale. Per me è stata una decisione facile, chiaramente quanto fatto a Madrid è incredibile, ho vinto tutto, la mia famiglia vive lì. Però decidere di venire in questo club straordinario è stato facile e voglio scrivere la storia della Juventus”. 

Cristiano Ronaldo è sempre più dentro la Juventus: tutta la famiglia in bianconeroLA STANDING OVATION – La partita di andata dei quarti  di finale dello scorso anno, quella dello stupendo gol in rovesciata all’Allianz Stadium – “credo il gol più bello della mia carriera” – e della standing ovation dello stadio bianconero, per molti è stata la scintilla che ha acceso la fiamma trasformatasi nello sbarco a Torino: “Alcuni dicono si, altri no – sorride Ronaldo -, io posso dire che spesso sono i dettagli a fare la differenza. Mi dispiace aver segnato contro la mia attuale squadra, ma fa parte del passato. Quando hanno iniziato ad applaudire sono rimasto senza parole. Mai accaduto una cosa simile, momento incredibile”. Incredibile come la disponibilità di Cuadrado e della società a cedere il numero 7: “Il mio numero preferito, ne ho parlato con il club e naturalmente anche con Cuadrado che ce l’aveva. Mi ha detto che non ci sarebbe stato nessun problema, mi ha sorpreso la disponibilità del club e quella di Juan”. 

IL PASSATO E IL PRESENTE – Dalle questioni familiari – “mio padre se n’è andato quando avevo 11 anni, sono cresciuto con dei compagni di squadra invece che con una famiglia” -, alla sua crescita come calciatore e come uomo: “C’erano tanti bravi giocatori con tanto talento, ma l’aspetto mentale è il più importante. Serve spirito di sacrificio, a 12 anni avevo già questo sogno, diventare un calciatore, diventare qualcuno nella vita. Ci sono riuscito grazie a impegno e forza di volontà”. Anche sacrificando la scuola – “non andavo bene a scuola ma per me la vita era la scuola più importante” -, per poi riprendere il filo più avanti, dopo essere diventato una stella mondiale: “C’è sempre tempo per imparare nuove cose, si prende un libro e si impara, ho anche imparato l’inglese”. Senza dimenticare chi lo ha aiutato nella sua carriera: “Alex Ferguson è stato importantissimo per la mia carriera, mi ero trasferito da poco in Inghilterra e avevo la mentalità portoghese. Troppi doppi passi, mai la decisione giusta. Lo considero un padre nel mondo del calcio”. Dai figli uno stimolo enorme: “I miei figli mi danno la forza per alzarmi ogni mattino ed andare ad allenarmi. “Mi godo ogni momento con loro, non solo con il più grande. Ogni giorno imparo qualcosa, li vedo crescere, mi fanno domande, sorridono. Le due bimbe e il maschietto hanno iniziato a dire le prime parole. Cristiano (il primogenito, ndr) è come me da piccolo, non vuole perdere mai. Calciatore? Mi piacerebbe, ma deve scegliere lui. Per ora è potente, veloce, con buona tecnica, ma deciderà lui”.

LA MODA – Chiudendo poi con l’aspetto glamour, uno dei cavalli di battaglia del personaggio  Cristiano Ronaldo: “Non sono ossessionato dall’aspetto, è un talento naturale – ha scherzato -. Tutto è importante, avere un bell’aspetto, un buon profumo, non solo quando hai a che fare con delle donne. Mi piace vedere la gente vestita bene, curata, che siano uomini o donne. Fa parte della nostra cultura”. Non solo calcio, dunque, nella vita di CR7: “Mi piace la UFC (Ultimate Fighting Championship), il tennis, il basket, il tennistavolo che è il mio secondo sport”. 
 


Fonte: http://www.repubblica.it/rss/sport/rss2.0.xml

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