Il Master di Londra è un miraggio per Fabio Fognini?

Prima degli Us Open abbiamo sollevato un dibattito riguardo il nostro miglior tennista in classifica, quel Fabio Fognini secondo molti in lotta per il Master di fine anno a Londra e per approdare finalmente in top10: in prima persona ho esaltato l’ottima stagione del tennista ligure e ho pensato che potesse riscrivere la storia della racchetta italiana, perché i traguardi erano relativamente vicini in termini di punti, fattibili soprattutto se dallo Slam newyorchese Fabio fosse tornato con una bella spinta e ottime prestazioni. I fatti sono purtroppo noti, Fabio ha deluso le aspettative e complice l’exploit di ritorno del giapponese Nishikori non solo è svanito il best ranking di numero 12 delle classifiche sfiorato, solo sfiorato con le mani, ma quegli obiettivi che facevano rima con sogno si sono decisamente allontanati.

Andiamo però ad analizzare i risultati fin qui conseguiti e la Race: un plauso a Fabio non si può negare però personalmente mi rimane l’amaro in bocca per aver perso, a mio avviso, alcuni treni…treni che difficilmente ripasseranno.
Fabio in questa stagione ha vinto 3 tornei (tutti 250, a San Paolo, Bastaad e Los Cabos), raggiunto alcuni buoni piazzamenti (semifinale a Sydney, a Ginevra, ottavi a Melbourne, semi a Rio, quarti al Foro Italico, ottavi a Parigi) ma ha anche mancato la prova del 9 quando era richiesto un salto di qualità: non solo New York, anche la campagna sul rosso europeo eccetto Roma e la doppietta Indian Wells – Miamim tutti appuntamenti in cui ha reso al di sotto delle aspettative. La Race è ancora ottima (posizione numero 11) ma adesso ci sono più di 500 punti di distanza dal decimo (attualmente Nishikori), più di 1400 da Thiem al momento ultimo spot per il Master londinese e ha preso vigore la sensazione che in questo finale di stagione quelli dietro spingeranno forte e potrebbero superarlo.
Missioni impossibili quindi per Fognini: il suo mantra è non mollare mai (NMM) ma c’è davvero bisogno di lasciare la pelle in campo, di crederci fino in fondo, di provare a fare punti su punti e aspettare, perché non dipende solo da lui, perché bisogna rispondere sui dubbi riguardo una condizione che va scemando e perché con Fognini è sempre un terno a lotto, un gioco in cui la componente psicologica è spesso indecifrabile e variabile incredibilmente importante in grado di far sorridere o inc…avolare in un attimo.

Alessandro Orecchio


Fonte: http://feed.livetennis.it/livetennis/

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