La Volkswagen avvia la campagna ELECTRIC FOR ALL: la famiglia ID. renderà accessibile l’auto elettrica a milioni di persone. Si parte nel 2020: nello stesso anno la ID. e l’ID. SUV saranno i primi modelli della nuova generazione di auto elettriche ad arrivare su strada.
SVOLTA EPOCALE. Di fatto, una svolta epocale per Volkswagen, tutta indirizzata verso la mobilità elettrica. Per il 2020 è pianificata la vendita di 150.000 auto elettriche Volkswagen. Nel 2025 saranno più di un milione.
FAMIGLIA ID. Una famiglia di vetture 100% elettrica, quella della ID.: si basa sulla piattaforma modulare MEB sviluppata appositamente per le auto elettriche e che quindi non ha bisogno di alcun compromesso. La famiglia ID. sfrutta in modo ottimale il potenziale della mobilità elettrica per quanto riguarda autonomia, disponibilità di spazio e dinamica.
PIATTAFORMA. Una sorta di start-up che stabilirà nel concreto un nuovo standard: circa 10 milioni di auto elettriche dei brand di tutto il Gruppo si baseranno sulla piattaforma MEB di prima generazione. Con hardware e software aggiornabili: dalla nuova architettura elettronica end-to-end “E3“, al nuovo sistema operativo “vw.OS” per la famiglia ID.
BATTERIE. Senza dimenticare il sistema di batterie di nuovo sviluppo: la famiglia ID. dispone infatti di batterie efficienti e modulari, realizzabili in diverse dimensioni. La modulari delle batterie consentirà a tutti i modelli basati sulla piattaforma MEB di essere configurabili con batterie di capacità diverse per autonomie fino a 500 km con il nuovo sistema di omologazione WLTP.
BUDGET. Tutto questo richiederà grandi investimenti da parte di Volkswagen: un budget di sei miliardi di euro nella mobilità elettrica, di cui 1,3 negli stabilimenti di produzione componenti di Braunschweig, Salzgitter e Kassel.
Un passaggio, quello dalle motorizzazioni tradizionali a benzina e gasolio alla propulsione 100% elettrica, che potrebbe costare a Volkswagen cifre superiori rispetto a quanto preventivato e inserito nei relativi piani di sviluppo dei singoli modelli e obbligare, quindi ad incrementare la redditività attuale per “finanziare il futuro».
PARLA DIESS. A mettere in guardia su questo problema è il numero uno del Gruppo Volkswagen Herbert Diess che attraverso una intervista rilasciata alla newsletter interna dell’azienda e raccolta, come riferisce Automotive News Europe, da Bernd Osterloh.
«Abbiamo bisogno di maggiori profitti – ha detto Diess – perché gli oneri per l’azienda, come i costi di lancio dei veicoli elettrici, saranno più alti del previsto. Soprattutto perché abbiamo visto che alcuni dei nostri concorrenti hanno fatto progressi ancora maggiori».
E nell’intervista a Osterloh il CEO del Gruppo Volkswagen ha detto che ”servono maggiori profitti per poter finanziare il nostro futuro. Il 4% è il minimo, per qualche investimento servono il 5 o 6%. Ma solo con il 7 o 8% diventeremo a prova di crisi. Ecco perché dobbiamo ancora diventare molto più efficienti».
Il riferimento di Diess al “Pact for the Future” stipulato con il consiglio di fabbrica è evidente, e sull’argomento il CEO del Gruppo Volkswagen ha ribadito nell’intervista che «ci sono molti che ci invidiano per ciò che abbiamo già realizzato. Possiamo essere orgogliosi di ciò che abbiamo fatto – aggiungendo poi – Il 5% è un ritorno impressionante e sarebbe stato ancora più alto se avessimo venduto più automobili. Ma voglio chiarire una cosa: la sicurezza dei posti di lavoro fino al 2025 è anche uno dei successi del Pact for the Future insieme al conseguimento degli obiettivi di redditività delle vendite».
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