I conti tornano più o meno tutti, a parte quelli sportivi, l’unico vero tasto dolente di un altro anno da incorniciare per Ferrari. Alla presentazione della trimestrale – la terza – il focus è ovviamente sui numeri, ma il nervo scoperto dei risultati della pista alla fine, in una maniera o nell’altra, emerge anche in mezzo a tanta soddisfazione.
“Il 2018 per Ferrari in Formula 1 è stato un anno sfortunato – ha ammesso l’a.d. Louis Carey Camilleri -. Ma la stagione non è finita, faremo il massimo fino alla fine. E’ stato comunque il migliore anno dal 2008. Nel 2019 faremo meglio, faremo di tutto per vincere. Lo garantisco, sarà una stagione migliore. La situazione con Liberty Media? (i nuovi proprietari della F.1 ndr). Ci sono stati progressi sulla parte tecnica mentre sulla parte economica non ci sono novità”.
Ma se la posta ancora non quadra, in concessionaria e in fabbrica, le cose vanno molto meglio, nonostante i desiderata degli analisti. Confermate le stime per i risultati attesi per la fine dell’anno. Le consegne supereranno quota 9.000 auto (nel trimestre 2.262 unità, + 10,5%), hypercar comprese; i ricavi netti sono superiori a 3,4 miliardi (838 milioni, +0,3%-2,2%). Il margine operativo lordo adjusted è pari o superiore a 1,1 miliardi, mentre l’indebitamento industriale netto sarà inferiore a 350 milioni. L’utile netto adjusted del trimestre è stato di 146 milioni, +5% rispetto al 2017 e se si calcolano i benefici dell’acordo fiscale (sul Patent Box), l’utile netto cresce a 287 milioni (+105%). Per chiudere con i numeri, l’ebtida adjusted è di 278 milioni (+4,7%, +11,9% a cambi costanti). Morale della favola, da gennaio a settembre Maranello ha ottenuto un utile netto di 596 milioni (+49% rispetto al 2017). Le previsioni più alte degli analisti hanno portato il titolo Ferrari a perdere il 2% in Borsa.
“Questo trimestre è stato particolarmente solido – ha spiega Camilleri -. Influenzato positivamente dal Patent Box e in linea con le nostre attese. Siamo sulla strada giusta per raggiungere tutti i target 2018. Gli effetti sulla liquidità si vedranno nel quarto trimestre. Abbiamo un portafoglio ordini importante in tutte le regioni e per tutti i modelli. Questo ci fa guardare al futuro positivamente. Nella prima metà del 2019 faremo due importanti lanci di modelli I modelli Icona, le Ferrari Monza Sp1 e Sp2? È troppo presto per vedere gli effetti sulle vendite. Quanto a futuri modelli Icona, ce ne saranno ma è presto per parlare di tempistica. La Ferrari Portofino permette di attrarre nuovi clienti che poi sono diventati fedeli al brand e ha più clienti della California, nonostante le vendite di Portofino siamo appena iniziate”.
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