Tarform: l'elettrica arriva da New York

Una delle maggiori scommesse per tutte le aziende che si stanno cimentando con l’elettrico è sicuramente sul fronte del design. Batterie e sistemi dedicati impongono scelte tecniche che si riverberano necessariamente sulle linee del mezzo, chiamando designer e progettisti a continue logiche di compromesso. E tra chi sceglie la via della rottura, con forme futuristiche e inedite (e risultati spesso spiazzanti) e chi tenta di mascherare l’innovazione dietro forme classiche, risaltano progetti come quello che vi mostriamo oggi, proposto da Tarform Motorcycle.

UNA RICETTA DI SUCCESSO – Quando si scelgono linee classiche e approccio “minimal” difficilmente si sbaglia. Come nel caso del mezzo proposto da Tarform che arriverà sul mercato nel 2019, al momento è in fase di preordine QUI. A colpire, non solo l’eleganza della realizzazione e la vicinanza concettuale con una moto classicamente intesa, ma anche alcune scelte stilistiche come il blocco centrale (dove alloggiano le batterie e il motore elettrico) abilmente “camuffato” in nero opaco.

NON SOLO FORMA – Attenzione, però, perché stando a quanto dichiara il costruttore – lo ricordiamo, una start-up con base a Brooklyn – questo modello rappresenta un puro concentrato di tecnologia e innovazione. A partire da risultati e prestazioni ottenuti in fase di collaudo, che parlano di un’autonomia di 90 miglia (circa 145 km) alla velocità (probabilmente costante) di 120 mph (circa 193 km/h). Se i dati venissero confermati sarebbe un ottimo risultato. Ma a bordo di questa Tarform – realizzata tra l’altro sfruttando materiali riciclabili ed ecocompatibili – le parole d’ordine sono futuro e connettività.

TUTTO PREDISPOSTO – A bordo del mezzo trovano alloggiamento sensori comandati da un sistema di intelligenza artificiale, capaci di aiutare il pilota informandolo costantemente sulle condizioni della strada in tempo reale. Inoltre, un sistema di notifiche sul display e appositi “alert” prevengono i pericoli derivanti da punti ciechi e visibilità non omogenea dati dall’utilizzo del casco. Non manca, infine, l’integrazione con lo smartphone tramite app con tutte le info di esercizio – carica delle batterie, diagnostica, manutenzione programmata e tanto altro – costantemente a disposizione.


Fonte: http://www.tuttosport.com/rss/motori

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