Raikkonen torna alla vittoria ad Austin: numeri e record di un successo strepitoso


La vera notizia del Gran Premio degli Stati Uniti 2018 non è da scovare nel mancato appuntamento con il titolo iridato per Lewis Hamilton, oppure nell’ennesimo passo falso di Sebastian Vettel. Quella andata in scena ad Austin passerà invece alla storia come la gara che ha visto il ritorno alla vittoria di Kimi Raikkonen, pilota tra i più carismatici, amati, rispettati e veloci del circus, capace di salire nuovamente sul gradino più alto del podio con grande stile.

Già, perché i veri appassionati, di qualunque fede essi siano, non potevano proprio restare indifferenti di fronte al successo di Kimi Raikkonen, tornato vincitore in Formula 1 dopo ben cinque anni di assenza dall’ultimo primo posto. Il finlandese ha messo a tacere le critiche sul suo conto grazie ad una prestazione impeccabile mantenuta per tutta la durata della corsa, bruciando al via Hamilton e gestendo il gran premio come solo i grandi campioni riescono a fare.
Negli USA “Iceman” non ha dunque vinto, ha stravinto. E non è tutto. Perchè dietro alle emozioni di un trionfo così tanto atteso, vi sono record e numeri che emergono in un colpo solo, che arricchiscono ulteriormente la carriera di un pilota ormai al passo d’addio con la Ferrari. Eccone alcuni, dalle statistiche più importanti fino ai record “secondari”, che aggiungono valore ad un pilota unico nel suo genere.

LA PRIMA GIOIA DOPO 5 ANNI

Il dato più evidente è emerso sin dai momenti immediatamente successivi al taglio del traguardo. Grazie a questo successo, Kimi Raikkonen ha infatti interrotto il suo digiuno di vittorie che durava da ben cinque anni. Per risalire all’ultima volta in cui “Iceman” era riuscito a salire sul gradino più alto del podio, è necessario riavvolgere il nastro della sua carriera al Gran Premio d’Australia 2013. Nell’appuntamento inaugurale di quella stagione, Raikkonen sbaragliò la concorrenza di Ferrari e Reb Bull, passando per primo sotto la bandiera a scacchi al volante della Lotus-Renault, siglando anche il giro più veloce della corsa.

IL PRIMO SUCCESSO NEL SUO FERRARI-BIS

Da quella gara fino a ieri, Raikkonen non è più riuscito a sollevare la coppa del vincitore in Formula 1, nonostante il suo passaggio (pardon, ritorno) in Ferrari nel 2014. In precedenza infatti, prima di ritirarsi momentaneamente dal circus nel 2010, “Iceman” trascorse tre stagioni a Maranello, dal 2007 al 2009, cogliendo nove vittorie totali. La decima ed ultima con la rossa, conseguita ad Austin nella giornata di ieri, è stata dunque la prima da quando ha fatto ritorno in Italia, nonostante non siano mancate alcune performance degne di nota come alcune pole position ed altre vittorie sfiorate a causa di avvenimenti più o meno sfortunati.

21 OTTOBRE: UNA DATA SPECIALE

C’è poi un’altra curiosità, che lega inevitabilmente la vittoria ottenuta in America con il glorioso passato ferrarista di Raikkonen. Negli Stati Uniti Kimi è dunque tornato a trionfare in Formula 1, scegliendosi una data, il 21 ottobre, già molto speciale per lui. Esattamente undici anni prima infatti, “Iceman” vinse il Gran Premio del Brasile 2007, piazzamento che gli consentì di conquistare il suo primo ed unico titolo mondiale proprio nella stagione d’esordio al volante della Ferrari. Ancora oggi, a poco più di dieci anni di distanza da quel trionfo iridato, Kimi Raikkonen è l’ultimo ferrarista ad aver portato il campionato mondiale piloti a Maranello.

IL MIGLIOR REGALO DI COMPLEANNO

Sempre a proposito di date e ricorrenze, vi è un altro dato significativo da non sottovalutare: il 17 ottobre scorso Kimi Raikkonen ha infatti festeggiato il suo 39° compleanno, regalandosi la vittoria del Gran Premio degli Stati Uniti quattro giorni dopo. Pochi piloti nella storia di questo sport si sono concessi il lusso di vincere un gran premio nella stessa settimana (o giorno) del loro compleanno, e tra questi possiamo dunque inserire nella categoria anche il finlandese.

Non è però mai facile vincere un gran premio di Formula 1 alla soglia dei quarant’anni d’età, e questo è un dato di fatto. Anche in questo caso, i numeri parlano chiaro, ed assumono i contorni dell’impresa.
In tutta la storia della F1, Raikkonen occupa il 13° posto della classifica all-time dei piloti vincitori più longevi di sempre. Se si escludono i primi nove classificati, che salirono per l’ultima volta sul gradino più alto del podio a quarant’anni o addirittura cinquant’anni già compiuti (fatto ormai impensabile nella Formula 1 odierna), Raikkonen è il più “giovane” nel ristretto gruppo dei piloti vincitori a 39 anni, insieme a Clay Regazzoni, Lee Wallard e Carlos Reutemann.
Un traguardo decisamente importante ed autentico per “Iceman”, che ha dimostrato di essere ancora nelle condizioni di imporsi davanti a tutti nonostante l’età avanzata per un pilota di Formula 1 moderno.
In anni più recenti basti pensare che il pilota che più si è avvicinato a Raikkonen è stato Rubens Barrichello, capace di vincere per l’ultima volta in carriera a 37 anni e 3 mesi nel Gran Premio d’Italia 2009.

IL NUOVO EROE FINLANDESE E’ KIMI

Con la vittoria conseguita ad Austin, Kimi Raikkonen ha infranto in un colpo solo tre diversi record significativi.
Il primo è da individuare in patria, ed in modo particolare nella storia che lega la Finlandia alla Formula 1. In America “Iceman” ha ottenuto il 21° successo in carriera, diventando così il pilota finlandese con il maggior numero di vittorie in Formula 1. In Texas il ferrarista ha così superato il record appartenente ad un’altra leggenda finlandese di questo sport come Mika Hakkinen, che si era fermato a 20 vittorie nella sua prestigiosa carriera, impreziosita da due titoli mondiali nel 1998 e 1999.

IL TEMPO E’ GALANTUOMO

Dopo essersi concesso il lusso di superare un mito come Hakkinen, per Kimi sono arrivate altre due soddisfazioni particolarissime: abbiamo già accennato che la vittoria negli USA ha interrotto un digiuno di successi che durava da cinque anni. Ma in Formula 1, dove la precisione ed i dettagli sono concetti fondamentali, anche un valore come il tempo non è affatto da trascurare.

E quindi, essendo passati 113 gran premi tra la vittoria del 2013 e quella di ieri, Raikkonen ha così stabilito il nuovo record di maggior numero di GP intercorsi tra due vittorie. Attenzione: maggior numero di GP passati prima di vincere, e non maggior periodo di tempo trascorso prima di ritornare alla vittoria.

Una precisazione dovuta in quanto, nel secondo caso, il record appartiene ancora al nostro Riccardo Patrese. Il padovano è stato infatti superato da Raikkonen per numero di GP trascorsi (113 per il finlandese e 98 per l’italiano), ma è ancora oggi il pilota che ha dovuto attendere più a lungo prima di tornare al successo. Infatti, dopo aver vinto il Gran Premio del Sudafrica 1983, passarono ben 6 anni e 6 mesi prima di rivedere Patrese sul gradino più alto del podio, questa volta nel Gran Premio di San Marino 1990.

Non ci sono invece dubbi sul secondo record conquistato ieri da Raikkonen. Grazie alla vittoria americana, il finlandese vanta il nuovo record periodo di tempo più lungo trascorso tra il primo e l’ultimo successo in carriera (almeno fino a questo momento). Dal momento della prima vittoria di Iceman, ottenuta nel 2003 nel Gran Premio della Malesia, sono infatti passati ben 15 anni e 6 mesi. Nessuno, nemmeno il grande Michael Schumacher (che pure si era fermato a 14 anni ed un 1 mese) era riuscito in una simile impresa.

Fonte: http://feedproxy.google.com/~r/CircusFormula1/~3/G9763m8gLtQ/raikkonen-torna-alla-vittoria-ad-austin-numeri-e-record-di-un-successo-strepitoso.php

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