ROMA – Dopo il settimo sigillo mondiale gli sono arrivati complimenti da tutto il mondo, di sportivi e gente comune, dal presidente spagnolo e dalla casa reale, ma «quello che mi ha reso più felice è stato il messaggio di mia madre, Roser: non è potuta venire in Giappone ma, non appena finita la gara ho avuto una videochiamata con lei». Anche se ti chiami Marc Marquez ed hai appena vinto il terzo titolo consecutivo della MotoGp, a 25 anni di mamma ce n’è una sola, specie se è sta dall’altra parte del mondo. A Motegi lo spagnolo ha vinto l’ottava gara del 2018 e attraverso HRC, il reparto corse della Honda, ha raccontato le chiavi di un’altra annata da dominatore, le emozioni appena vissute e quelle che si aspetta per il futuro. A cominciare dal prossimo traguardo della sua implacabile fame di vittorie.
IN MARE APERTO Sarebbe disposto a sfidare anche il terrore che, confessa, gli incute il mare aperto: «Nuotare da solo nel Mediterraneo in cambio dell’ottavo titolo? Lo farei, magari cercando di pensare ad altro, ma lo farei. Mi ci dovrebbero buttare… e solo per cinque minuti, naturalmente». Dopo la caduta di Andrea Dovizioso, Marquez ha percorso l’ultimo giro del Twin Ring sapendo di essere ormai campione del mondo. Conservare la concentrazione non è stato facile: «Quando mi hanno detto che Andrea era fuori confesso di essermi distratto. Alla prima curva ho sbagliato marcia ed ho messo la moto in terza. Poi sono riuscito a ricompormi e completare l’ultimo giro. Però è stato molto lungo». Mancano ancora tre gare alla fine, ma il campione di Cervera può senz’altro dire che il 2018 «è stata una delle stagioni migliori finora, vista la costanza con cui sono stato capace di salire sul podio (13 volte in 15 gare, ndr). Forse l’anno migliore in termini di risultati è stato il 2014 ma questa stagione è stata ottima, visto che abbiamo lavorato molto bene e siamo riusciti a resistere nei momenti difficili e ad approfittare dei momenti in cui eravamo in buona forma».
AGGANCIO A DOOHAN Marquez ha eguagliato i cinque titoli nella classe regina di Mick Doohan, un altro grande che ha fatto la storia sportiva della Honda. L’australiano si è detto orgoglioso di condividere con lui questo risultato: «Ho un ottimo rapporto con Doohan, è incredibile poter essergli paragonato. Tra i primi ricordi che ho di quando guardavo le gare in tv ci sono le sue battaglie con Alex Crivillé. Non ho parole per descrivere cosa significhi averlo raggiunto».
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