SPIELBERG – Nelle scorse stagioni Jorge Lorenzo aveva spesso dimostrato di essere un pilota di grande valore, ma forse più adatto alle prove di forza in solitaria a colpi di giri veloci che nei testa a testa, carena contro carena. Il Lorenzo 2.0 è per certi aspetti inedito e forse in buona parte ancora da scoprire. Lo dimostra la vittoria in Austria, arrivata al termine di una strategia ben calcolata. «Ho visto che Marquez nelle prime fasi faceva di tutto per scappare, non mi aspettavo che potesse tenere quel ritmo così veloce – dice Lorenzo, intervistato da Sky – Ho preferito non forzare per andarlo a riprendere subito e mantenere le gomme e la benzina, nella giusta maniera. Quando siamo arrivati a 10 tornate dalla conclusione ho visto che Marc rallentava leggermente, mentre io avevo ancora margine a disposizione. Ho ricucito lo strappo e ho iniziato a studiare la situazione».
LA STRATEGIA – «Che successo, uno dei più belli che ho ottenuto da quando corro in MotoGP. Ho saputo gestire la gara nel migliore dei modi. Vincere su questa pista contro Marc Marquez non è facile, ci sono riuscito e ne sono davvero contento», continua il maiorchino.
IL COLPO DEL KO – «Io andavo meglio nei tratti in salita, lui in frenata di curva 3, ed esattamente in quei punti ci siamo attaccati più e più volte – spiega ancora Lorenzo – Negli ultimi due giri ho preferito lasciarlo andare davanti per rilassarmi un attimo e riprovarci alla fine. Ci sono riuscito con un sorpasso davvero perfetto. Da quel momento in avanti ho guidato al limite, rischiando ogni frenata, per non lasciare più possibilità a Marquez».
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OGGI DUCATI, DOMANI HONDA – Lorenzo e la Ducati sembrano ora un binomio ai limite della perfezione, che ha necessitato di tempo per maturare, ma che dovrà terminare alla fine di questa stagione. «Una delle cose più difficili per uno sportivo è reinventarsi. Con la Ducati ho dovuto cambiare il mio stile di guida, quando in molti non ci credevano io ci sono riuscito. Questo mio matrimonio con la Ducati sarà ricordato come positivo», spiega lo spagnolo, dal 2019 in forza alla Honda dove andrà a comporre un dream team con Marc Marquez. «Come la Ducati è una moto molto forte, dipenderà molto dai circuiti in cui ci troveremo a correre – conclude Lorenzo – L’anno prossimo lui partirà con un grosso vantaggio figlio dell’esperienza di diverse stagioni con quella moto».
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