Jeep Cherokee restyling, volto di famiglia full led

Un volto nuovo, subito nei concessionari. Jeep Cherokee restyling conferma le novità di stile annunciate lo scorso gennaio a Detroit per il mercato USA, va nella direzione di un chiaro family feeling con gli altri modelli del marchio e abbandona la soluzione dei fari anteriori sdoppiati. C’era l’esempio Compass da seguire, un soluzione adesso più elegante con il proiettore unico a raggruppare luci diurne a led e fari full led, di serie. Più contenuti, più cavalli dal motore Diesel top di gamma e l’arrivo nel 2019 di un’unità turbo benzina 2 litri. Così all’attacco del segmento D, fronte suv, partendo da quota 43 mila euro.

In sintesi, convince maggiormente e conviene di più, nuova Cherokee. Il capitolo propulsori si compone di un unico 2.2 litri Multijet II, diversificato in due livelli di potenza: 150 cavalli e 350 Nm, accoppiati al cambio manuale 6 marce e trazione due ruote motrici. Rispetto al precedente 2.0 Multijet, il 2.2 litri incrementa la potenza di 10 cavalli e costituirà l’unità d’accesso, seguita dalla variante 195 cavalli e 450 Nm, in questo caso ai 10 cavalli extra (rispetto al 2.2 litri precedente) si sommano 10 Nm di coppia in più. Due o quattro ruote motrici a scelta per il più potente dei Multijet II, un unico cambio, automatico 9 marce, con la novità dei comandi al volante per cambiate in modalità manuale.

Si dovrà attendere il 2019 per dare il benvenuto a nuova Jeep Cherokee 2.0 turbo benzina, accreditata di 270 cavalli e 400 Nm di coppia. Sviluppa gli stessi cavalli del vecchio Pentastar 3.2 litri, ben 85 Nm di coppia in più, il tutto con una cubatura ed efficienza nettamente superiori.

Tre motori intorno ai quali si strutturerà l’offerta in cinque allestimenti, dal Longitude – di serie con l’avviso di collisione imminente, il Lane Departure Warning, il monitor dell’angolo cieco, fari full led, infotainment con Apple CarPlay e Android Auto, accesso a bordo senza chiavi – al Trailhawk, specializzato in off-road, non a caso dotato dell’Active Drive Lock, terza sfumatura del sistema 4×4 Jeep, con blocco del differenziale posteriore e Active Drive II, caratterizzato da una scatola di rinvio a due velocità e sistema Hill Descent Control, laddove l’Active Drive I offre una gestione autonoma della trazione integrale. Quanto sia attenta all’utilizzo in fuoristrada lo conferma la presenza del Selec-Speed Control: imposti la velocità, tra 1 e 9 km/h, e Cherokee si occupa di mantenerla su qualsiasi fondo. Dal Selec-Terrain, invece, quattro modalità di guida selezionabili, quale che sia il sistema Jeep 4×4 presente a bordo di Cherokee 2019.

Detto del rinnovamento di stile operato sui fari anteriori e la calandra, nonché un nuovo cofano motore in alluminio e un portellone posteriore più agevole da aprire grazie al riposizionamento della maniglia, in alto, Jeep Cherokee restyling riconfigura l’abitacolo, migliora l’ergonomia di comandi come il freno di stazionamento elettronico e porta la capacità di carico complessiva a 570 litri (al tetto, in configurazione 5 posti) sfruttando al meglio gli spazi invariati. I vani portaoggetti sono più capienti, la strumentazione digitale è offerta in due varianti – 3,5 pollici in scala di grigi o 7 pollici a colori – e l’infotainment ad alta definizione proposto con UConnect 7 o 8,4 pollici. Dettagli secondari, rivisti, interessano il bocchettone del rifornimento, privo di tappo.

Quanto all’offerta di sistemi di assistenza alla guida, spazia dal cruise control adattivo con stop&go e distanza limite di sicurezza impostabile dal guidatore fino al ParkSense, automatismo legato al parcheggio in parallelo e perpendicolare. Il Blind Spot Monitor è completo di rilevatore del traffico in arrivo nelle manovre in retromarcia, mentre la dotazione di serie non manca di 8 airbag.


Fonte: http://www.tuttosport.com/rss/motori

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