GP Russia F1 2018, Pirelli: poco degrado e tanta deportanza


La Formula 1 torna in pista per l’ultima tappa europea prima di concludere il campionato 2018 nelle tappe americane e asiatiche.

L’ultimo Gran Premio del “Vecchio Continente” è il GP di Russia, giunto ormai alla sua quinta edizione. La pista di Sochi è molto particolare, sia per lo scenario olimpico che la circonda e sia per le sue caratteristiche tecniche.

Il circuito presenta molte curve “stop-and-go” che richiederanno una buona trazione da parte delle varie vetture. La trazione però è influenzata anche dalle gomme e per questo la Pirelli ha deciso ancora una volta di portare gli pneumatici morbidi della gamma Pirelli per questo Gran Premio e, proprio come a Singapore, è stata saltata una mescola.

Le mescole portate dai tecnici della Pirelli sono: Soft (fascia gialla), Ultrasoft (fascia viola) e Hypersoft (fascia rosa). Il motivo di questa scelta è da ricercare nei dati fornitici dai tecnici della Pirelli che classificano le varie piste attraverso 5 parametri con una scala che va da 1 (minimo) a 5 (massimo).

Partendo con l’analisi di questi 5 parametri, si vede subito che la Deportanza ha un valore alto, 4, questo perché come detto in precedenza si tratta di una pista in cui la trazione è importante e in generale è richiesta una buona dose di carico aerodinamico.

Passando invece alle caratteristiche della pista si vede che l’Abrasione ha un valore pari a 2 mentre l’Aderenza ha un valore pari a 3. Questi due parametri, se confrontati con quelli dei primi anni, mostrano una sostanziale differenza in quanto la pista era inizialmente molto scivolosa e abrasiva, mentre con il passare del tempo è migliorata e l’asfalto liscio ha contribuito a renderla poco severa su degrado e usura.

Passando invece all’impegno delle gomme: le Forze Laterali hanno raggiunto il valore medio (3),  mentre lo Stress ha un valore leggermente più basso (2). A livello di forze laterali si ha soltanto il lungo curvone nel primo settore che mette a dura prova le gomme sul lato destro, mentre lo stress è causato principalmente dalle continue frenate e accelerazioni.

Per quanto riguarda i dati forniti dai tecnici della Pirelli, sono stati resi noti:

Pressioni minime alla partenza: 21,5 psi sull’anteriore, 21 psi sul posteriore;

Camber massimo consentito: -3,25° sull’anteriore, -2,00° sul posteriore

GP di Russia F1 2018: Le scelte dei piloti


Proprio come a Singapore, la Ferrari si conferma molto aggressiva con Sebastian Vettel che porta ben 9 set di Hypersoft, 3 di Ultrasoft e un solo set di Soft, scelta identica ai due della RedBull. Kimi Raikkonen invece ha deciso di portare una Soft in più e una Hypersoft in meno forse per svolgere prove di passo con questa mescole. I due della Mercedes invece hanno fatto una scelta molto più cauta con 7 Hypersoft, 4 Ultrasoft e 2 Soft, mentre la scelta più aggressiva della griglia è stata fatta dai due della Renault che hanno portato ben 10 set di Hypersoft.

Concludiamo infine con le parole di Mario Isola che ci introduce al week-end russo: “Così come a Singapore, anche a Sochi speriamo di vedere strategie diverse da parte dei Team, grazie anche alla stessa nomination con un ‘salto’ di mescola. Questo circuito, molto diverso rispetto a quello di Marina Bay, è a bassa severità e presenta un asfalto piuttosto liscio, con usura e degrado contenuti: l’ideale per i P Zero Pink hypersoft. Per i Team saranno fondamentali i dati raccolti durante le prove libere su questa mescola, per comprendere come utilizzarla al meglio nella strategia di gara. Sarà molto interessante capire come la hypersoft si adatterà alle caratteristiche di questo tracciato, specialmente su un settore particolarmente impegnativo come quello di Curva 3”.

Fonte: http://feedproxy.google.com/~r/CircusFormula1/~3/QXt8cUsKoNc/f1-2018-gp-russia-pirelli-poco-degrado-e-tanta-deportanza.php

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