Gp Francia F1 2018 | Vittoria Mercedes: Hammertime spazza via i dubbi?


Alla vigilia del Gran Premio di Francia raccontavamo i tanti chiaroscuri che aleggiavano attorno alle evanescenti certezze Mercedes. Proprio al Paul Ricard era atteso, ed è arrivato, un parziale riscatto: Hamilton sigla la pole e vince passeggiando, mentre un incolpevole Bottas viene privato della possibilità di lottare sin dal via a causa di un errore di valutazione del rivale Vettel. Con il risultato di domenica, il pilota anglo-caraibico ritorna leader del mondiale, con 14 lunghezze di vantaggio sul più diretto contendente in Rosso. Grazie anche alla tenacia di Valtteri Bottas, abile nel portare a termine la gara in settima posizione nonostante il fondo danneggiato dal contatto alla prima curva, si è ampliato il divario a favore di Mercedes nel campionato costruttori: sono ora 237 i punti in classifica, contro i 214 della Ferrari.

Chiaramente, vi erano alcuni fattori a supporto di un solido weekend da parte di Mercedes, tra cui la riproposizione del battistrada ridotto e il layout del circuito. Rimaneva però l’incognita riguardante l’introduzione della nuova specifica, in forse fino a dopo il venerdì di prove libere. Questo tentennamento ci aveva lasciato a metà tra una scaltra forma di pretattica e la presenza di problemi reali sulla power unit concepita a Brixworth. Grattacapi che sorgono laddove si spinge e si osa nel continuo tentativo di migliorarsi, forse inseguendo il pacchetto tecnico più completo degli avversari di Maranello.

L’annuncio della specifica 2.1, ulteriormente evoluta rispetto all’aggiornamento previsto per il Canada, ha forse sorpreso gli addetti ai lavori. Nonostante le parole di James Allison circa la possibilità di attaccare “con rabbia” le gare a venire grazie al nuovo sviluppo, non sono mancati piccoli campanelli d’allarme: una perdita idraulica ha infatti relegato Bottas ai box per la maggior parte delle PL2 e lo stesso problema sembra aver colpito il malcapitato Perez durante la gara.

In una sfida quanto mai serrata dove sono i dettagli a fare la differenza, rimane il rammarico in casa Mercedes per non aver capitalizzato al massimo la performance messa in mostra nel corso dell’intero weekend. Il magro bottino di Bottas, uscito dal GP di Francia con soli 6 punti in tasca, è certamente lontano dalle reali potenzialità dell’alfiere finlandese e della W09. Bottas paga ora un distacco di 53 lunghezze dal compagno di box, scomoda posizione che potrebbe o relegarlo al ruolo di gregario o motivarlo ancor di più alla ricerca di weekend da mattatore per puntare alla rinnovo di contratto.

Calato il sipario, rimane aperta la curiosità in merito a quale sarebbe stato il vero passo Mercedes, se la gara fosse stata più combattuta al vertice. L’incidente in partenza ha infatti lanciato Hamilton verso una gara in solitaria, protagonista di qualche sporadica inquadratura. Tra gli uomini Mercedes rimane forse il dubbio legato alla prestazione in gara con ultrasoft, viste le strategie che hanno prediletto le mescole più dure.

In ultima analisi, non possiamo non sottolineare il peso specifico del fattore Hamilton che, a discapito del feeling oscillante con la propria vettura, ha saputo limitare i danni ove necessario e ha commesso meno errori rispetto all’acerrimo avversario Vettel. Risuonano le parole del pilota #44 pronunciate prima dell’inizio del campionato, quando mise tutto il peso del proprio successo nella sfera delle sue capacità. La vittoria o la sconfitta sono solo nelle sue mani?

Il Gran Premio di Francia ha dato avvio a un trittico di gare consecutive che metterà ad ardua prova team e piloti, con l’eventualità che indirizzi nell’una o nell’altra direzione le sorti di questo campionato, oppure che posticipi ancora oltre le conclusioni.

Fonte: http://feedproxy.google.com/~r/CircusFormula1/~3/VdSW9ss_ijo/gp-francia-f1-2018-vittoria-mercedes-hammertime-spazza-via-i-dubbi.php

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