Di solito, quando si parla di Gilles Villenueve, si ricordano incidenti, imprese contro ogni pronostico, sospensioni rotte e quant’altro di più improbabile possa accadere su un circuito; beh, la prima vittoria di Gilles fu tutt’altro che difficile o, perlomeno, con un coefficiente di difficoltà diverso. Uno scherzo del fato, come il luogo, Montreal, isola di Nôtre Dame, nella prima edizione del GP canadese disputata sul circuito che tuttora conosciamo con il nome di chi lì, 40 anni fa, ha trionfato. Il Gran Premio delle prime volte.
L’ambiente, in quel week end di inizio ottobre, era teso, triste: ancora troppo vivo il ricordo di Monza, dell’incidente in cui perse la vita Ronnie Peterson, uno che era amato da tutti i piloti e dai tifosi. Tanti erano gli strascichi psicologici su chi fu anche giudiziariamente coinvolto come Riccardo Patrese o James Hunt, poi entrambi giustamente scagionati. Il sabato piove, così, tanto per rendere i 28 piloti iscritti alla corsa ancora più inquieti. Tra le scuderie iscritte anche la Surtees che disputa l’ultimo fine settimana della sua, tutto sommato, felice storia iniziata otto anni prima, affidando le due auto a Beppe Gabbiani (non qualificato) ed un Rene Arnoux alle prime armi. Le qualifiche bagnate vedono, altro scherzo del destino, la pole position di Jean-Pierre Jarier, il sostituto di Ronnie Peterson sulla vincente Lotus; in seconda posizione Jody Scheckter e in terza Villeneuve, mentre l’altra Ferrari di Carlos Reutemann non va oltre l’11° posto.
Quella di domenica 8 ottobre è ricordata anche per essere stata una delle gare più fredde della storia della Formula Uno: la temperatura dell’aria, infatti, era molto vicino allo zero. Situazione che ha fatto poi prendere la decisione, agli organizzatori, di spostare la corsa a giugno per gli anni successivi. Al via Jarier mantiene la pole position, mentre Villeneuve si fa sfilare da Alan Jones e, alla fine del primo giro è quarto; la gara inizia, fin da subito, a perdere molti dei suoi protagonisti tra cui Niki Lauda e John Watson. Poi Jones è vittima di una foratura e deve rientrare ai box dalla seconda posizione mentre tallonava da vicino Jarier, sempre più leader davanti a Scheckter e Villeneuve, già consapevoli di essere compagni di squadra alla Ferrari per il 1979. Gilles, quel giorno, è un ragioniere, caso più unico che raro nella sua carriera; macina ritmo e, al giro 25, supera Scheckter per la seconda piazza.
Sembra quasi accontentarsi, quando il destino gli fa un bel regalo, come a sostituirsi momentaneamente alla sua particolare mancanza di aggressività in pista: al 49° giro Jarier è costretto al ritiro per un problema ai freni causato da una perdita d’olio. E’ il suo giorno, si vede, si sente dalle tribune festanti, impazienti di festeggiare la prima vittoria di un canadese in Formula Uno. In Canada, particolare da non dimenticare. Ma, nonostante una giornata piuttosto lineare, non è Villeneuve senza qualche brivido, con le sue gomme ridotte in poltiglia e con gravi difficoltà a tenere in pista la sua 312 T3. Ma il 70° giro arriva e, finalmente, si può festeggiare, quasi una festa nazionale. Chissà, se su quelle tribune, quella gelida domenica di ottobre, qualcuno aveva già capito che mito sarebbe diventato Gilles nel prossimo futuro. Forse, lo aveva già intuito un Commendatore italiano che stava guardando la gara dalla sua comoda poltrona in quel di Maranello…
Fonte: http://feedproxy.google.com/~r/CircusFormula1/~3/FQ0xaUgkhYE/flashback-gp-canada-f1-1978-la-prima-sinfonia-di-gilles-villeneuve.php
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