Se non fosse per la presenza di Kimi Raikkonen sul gradino più basso del podio di Hockenheim si starebbe parlando di un totale disastro Ferrari in terra tedesca. Nel giorno in cui Sergio Marchionne viene detronizzato per problemi di salute, Sebastian Vettel non riesce a portare a casa una vittoria che sembrava a un passo e, come se questo non bastasse, torna a casa a mani vuote dopo essersi schiantato contro le barriere. Una Ferrari strepitosa, un quattro volte campione del mondo in un momento di grazia davanti al pubblico di casa, eppure è bastato un piccolissimo errore, una sciocchezza, a rovinare la festa a Vettel e alla Rossa.
Un Lewis Hamilton stellare che parte quattordicesimo e vince davanti al compagno di squadra siglando un’insperata doppietta Mercedes. Negli occhi di Sebastian era possibile leggere queste esatte parole: “toh, oltre il danno arriva anche la beffa”.
Eppure, a distanza di poco tempo dal misfatto, Sebastian Vettel si è espresso fiducioso per il futuro, mantenendo la giusta positività che risulta essere il bene più prezioso in casi come questo: “Non c’è molto da dire: ho fatto un errore e l’ho pagato carissimo in termini di risultato. Ho frenato appena troppo tardi prima della curva, ho bloccato le ruote anteriori e poi le posteriori e non sono riuscito a girare. Penso che fino a quel momento avessimo fatto tutto nel migliore dei modi, avevamo il ritmo giusto e controllavamo la gara. È stato un mio errore e sono deluso, ma non credo che ci sia bisogno di mostrare ancora quello che siamo capaci di fare. Siamo stati competitivi dappertutto, per cui non vedo l’ora di correre in Ungheria”.
Le parole del tedesco sono quelle giuste da usare in queste situazioni, mentre l’atteggiamento tenuto durante le interviste lascia intuire che il ferrarista stia riuscendo a gestire le negatività in modo costruttivo. Domenica è sicuramente stata colpa sua, ma l’umanità che traspare dal personaggio di Sebastian Vettel, che lo costringe a errori come questo o come quello di Baku, è proprio quella qualità che lo fa essere tanto amato e apprezzato dai suoi tifosi e non solo.
Kimi Raikkonen, invece, si è dichiarato soddisfatto del risultato ottenuto per il come si stavano mettendo le cose: “Oggi è stato difficile. Stranamente, in alcune curve l’aderenza era sufficiente e in altre non ce n’era affatto; la pioggia si faceva sentire soprattutto nelle curve 2 e 6. Era difficile capire quando bisognava rallentare e dove ci fosse più aderenza. Ovviamente bisognava decidere prima di frenare, sapendo che, se si trovava più bagnato del previsto, allora non ci sarebbe stato molto da fare. Non è stato facile – ha aggiunto il finlandese – ma noi abbiamo cercato di fare del nostro meglio e credo che ci siamo riusciti. I momenti più difficili sono stati quelli prima dell’entrata della Safety Car; sembrava piovere parecchio e il grip della pista andava e veniva. Ad un certo punto ho avuto un’incomprensione con i doppiati e purtroppo ho perso la seconda posizione. Poteva andare meglio, ma questo è ciò che abbiamo ottenuto. Considerando la situazione credo che abbiamo fatto il massimo”.
“Poteva andare meglio” è la frase chiave della dichiarazione, ma come sempre Iceman è bravissimo a non piangersi addosso, soddisfatto dei punti portati a casa in condizioni avverse e pronto a puntare lo sguardo verso la prossima tappa del Campionato.
Dello stesso avviso è pure il team principal Maurizio Arrivabene, che cerca di minimizzare il fattaccio di Vettel senza fare un dramma per l’occasione sfumata: “In un week end così particolare, sarebbe stato importante portare a casa una vittoria, e la nostra macchina aveva dimostrato di essere all’altezza del compito. Purtroppo, le cose non sono andate in questo modo. Kimi ha disputato una bella gara, terminando sul podio. Ripartiamo subito per l’Ungheria, decisi a dare il massimo prima della pausa estiva”.
Scritto da: Rovida Mirko
Fonte: http://feedproxy.google.com/~r/CircusFormula1/~3/wc4ONGJEc6Q/ferrari-f1-dopo-la-delusione-tedesca-occhi-puntati-allhungaroring.php
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