ROMA – Addio a Guy Edwards, eroe a suo modo della Formula 1. Il pilota britannico è scomparso a 75 anni dopo una lunga malattia, nello stesso giorno in cui nel 2013 se ne andò tragicamente suo figlio Sean, morto in un incidente stradale. Più che per le sue prestazioni (ha disputato solo 11 Gp, senza collezionare alcun punto) la F1 ricorderà Edwards per il suo coraggio. Fu lui, al Nurburgring durante il Gp di Germania del 1976, assieme ad Arturo Merzario, Harald Ertl e Brett Lunger a strappare via Niki Lauda dalla sua Ferrari in fiamme dopo l’incidente, salvandogli la vita. Proprio per questo Edwards ricevette la Queen’s Gallantry Medal, onorificenza che la Regina d’Inghilterra concede a chi si distingue per gesti eroici.
SPONSOR A Edwards, inoltre, viene riconosciuta un’altra grande capacità. Quella di saper attirare come nessun altro gli sponsor nel mondo del Motorsport. Fu tra i primi a capire le grandi potenzialità delle competizioni a motore, riuscendo a strappare corposi ingaggi sponsorizzazioni. Proprio sull’arte di reperire fondi per finanziare le carriere sportive, Edwards scrisse anche un libro dal titolo eloquente: “Sponsorship and the world of motor racing”.
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