MONZA -Si è parlato molto della partenza del Gp d’Italia e forse se ne parlerà ancora a lungo. Raikkonen e Vettel sono partiti bene ma delle indecisioni da parte di entrambi hanno aperto la strada a Hamilton, che non ci ha pensato due volte e si è infilato nell’unico pertugio che ci fosse. O forse no. Perché Vettel alla fine lo ha toccato, finendo in testa coda e ricominciando la gara dalla 18ma posizione. Per Nico Rosberg, ex campione del mondo, quella del tedesco è stata una mossa azzardata, per Vettel a esagerare è stato Hamilton.
ARRIVABENE Il team principal ostenta sicurezza e prova a ribattere alle critiche rivolte alla scuderia per non aver fatto gioco di squadra durante le prime fasi del Gran Premio. «Mancano sette gare, non si molla un centimetro e si guarda avanti. Sarebbe stato bello regalare un sorriso a tutti i tifosi, dobbiamo ringraziare il pubblico per averci spinto». E sul casus belli della gara: «Comunque la fai la sbagli, ho sentito quello che diceva Nico (Rosberg, ndr), ma oggi non era in pista, non so se gli avrebb fatto piacere subire degli ordini di squadra. Noi assumiamo dei piloti e non dei maggiordomi. Ritengo molto pericoloso dare ordini di squadra in partenza, al massimo li dai nel corso della gara».
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