Dopo l’ottimo scatto al via, Vettel ha centrato in pieno la parte posteriore della Mercedes n.77 in curva uno, causando la foratura della posteriore sinistra di Bottas e danneggiando l’ala anteriore della sua Ferrari.
Il bloccaggio e la collisione sono attribuibili esclusivamente ad un errore di valutazione di Sebastian Vettel. Nemmeno un regista di Hollywood avrebbe potuto immaginare una strategia studiata dalla coppia Mercedes per provocare l’errore del ferrarista. La verità è che, da un quattro volte campione del mondo che siede sulla Ferrari, ci si aspetta la perfezione. Bloccare è umano, dissipare è diabolico.
Lo sbaglio più grande del tedesco è insito nella foga e nella incapacità di ragionare da leader del mondiale.
Amministrazione: parola sconosciuta nel vocabolario di Vettel ed.2018. Dall’arrivo in Ferrari, il tedesco ha spinto come un forsennato, ma non ha mai gestito da ragioniere i momenti di leadership.
L’incidente alla prima curva, unito a una collisione tra i francesi Gasly e Ocon, ha indotto la direzione gara a far uscire la safety car, per liberare la pista dai numerosi detriti.
Il tedesco ha avuto una penalità di cinque secondi per aver causato la collisione. Esagerata per alcuni o sin troppo moderata, come ha ritenuto l’ex campione Lauda. Una penalità in linea con quelle inflitte in casi simili, per la FIA. Charlie Whiting ha precisato i motivi della penalità: ”Gli stewards hanno 4 opzioni: penalità di 5 secondi, di 10, passaggio in drive-through o stop and go ai box. Hanno scelto per i 5 secondi in considerazione di casi simili in passato. Poi se si guarda l’ordine d’arrivo finale si può pensare che la sanzione non sia stata corretta, ma gli stewards decidono al momento”.
Oltre ai 5 secondi in pista, la FIA ha inflitto due punti di penalità sulla superlicenza di Vettel. In tanti aspettavano lo strafalcione di Seb per levarsi qualche sassolino dalle scarpe. Verstappen e Lauda hanno alimentato le polemiche. Se l’età, nel caso del buon Niki, avanza e giustifica l’irritabilità, la sarcastica morale di Verstappen, in conferenza, è surreale. Il problema vero di Vettel è che non ha più margini di errore, dopo aver regalato ad Hamilton una rilassante domenica in Provenza.
Il campione del mondo in carica non ha mai avvertito la pressione ed ha controllato la sua gara con estrema serenità. La Ferrari deve cercare di non lasciare altri facili punti agli avversari, come è già accaduto in Cina, a Baku e a Le Castellet. Considerando la forza della Mercedes, la questione mescole e il buon andamento della power unit 2.1 della squadra di Stoccarda, l’obiettivo Ferrari sarebbe dovuto essere quello di contenere i danni al Paul Ricard.
Il trentenne tedesco, persino sorpreso della domanda, ha smentito: “No, non credo. Penso di aver fatto una buona partenza, è stata la migliore dei primi tre e poi non avevo più spazio. Il problema è stato che la partenza di Bottas è stata abbastanza buona e quindi non potevo andare a destra e nemmeno a sinistra perché lui scopriva l’interno e quindi dovevo uscire di pista oppure andare a metà acceleratore alla curva 1. Ho visto in frenata che c’erano Bottas e Verstappen che stavano cercando di venire dall’esterno con maggior velocità che portavano dentro la curva. Ho cercato di uscirne ma non potevo più farlo, ho fatto bloccaggio, non avevo più aderenza. È stato un mio errore”.
Infine, Sebastian ha manifestato il suo punto di vista sulla penalità: “Valtteri ha cercato di recuperare la sua posizione, il che è abbastanza giusto. La colpa è mia quindi la penalità è equa e mi dispiace per Valtteri perché ho distrutto la sua gara. Peccato avevo una buona macchina non so se abbastanza per vincere, ma almeno sul podio potevo andare”.
Vettel è arrivato in Francia guidando la graduatoria con un punto su Hamilton, ha lasciato il Paul Ricard al secondo posto, a 14 punti dalla vetta. Il triple header darà subito la possibilità a Seb di mettersi alle spalle la Francia e le critiche.
Fonte: http://feedproxy.google.com/~r/CircusFormula1/~3/kh1BIIj2yhE/dopo-il-gp-di-francia-vettel-non-puo-piu-permettersi-errori.php
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