Cinque decadi e una linea ancora così attuale. La Opel GT è tutt’oggi una delle sportive più celebri della storia della Casa tedesca. Non tanto per una questione di performance assolute, ma proprio per il particolare design che la distingueva. Un gioco di forme sinuose e articolate, che davano vita ad un corpo vettura compatto e dinamico. E il dettaglio dei fari anteriori a scomparsa era una “misura” fondamentale per l’epoca, che rendeva ancora più seducente l’insieme. Lunga poco più di 4 metri e larga poco meno di 1,6, si presentava come supercar in scala ridotta. Una vettura per appassionati, capace di soddisfare i palati più esigenti, faceva della leggerezza il proprio cavallo di battaglia. Ben al di sotto della tonnellata, aveva in dote 90 cavalli di potenza massima.
Un dato che oggi farà anche sorridere, ma che ai tempi garantiva un rapporto peso potenza di assoluto rilievo. Un valore il cui merito è da attribuirsi al motore da 1,9 litri, derivato da quello che già equipaggiava il modello Rekord B. Mentre la base da cui nacque la Opel GT era quella della Kadett B. Una collaborazione tecnica per consentire alla coupé sportiva di essere si affidabile, ma soprattutto disponibile per un’ampia fetta di pubblico. All’esordio era presente anche un’unità più piccola, di appena 1,1 litri di cilindrata e 60 cavalli di potenza massima. Questa motorizzazione non venne mai commercializzata nel nostro paese e nel 1971 venne tolta dal mercato (rimpiazzata dalla versione GT/J 1900). Anche perché la versione di “peso” era proprio la millenove. Una vettura capace di una punta massima di 185 km/h, che poteva fare affidamento su un comparto sospensioni semplice, ma alquanto efficacie per la tipologia di automobile (soprattutto in relazione al peso). All’avantreno uno schema a trapezi e balestra trasversale inferiore, mentre al retrotreno un assale rigido dotato di barra Panhard. Come per i propulsori, anche questo comparto era di derivazione Rekord B. Altrettanto vale per il cambio manuale a quattro rapporti. In opzione era disponibile un’automatico a tre marce, così come il differenziale posteriore autobloccante. Ma la Opel GT non era solo intrigante dal punto di vista meccanico, perché vantava degli interni da vera super sportiva. Una sensazione garantita dalla presenza di un quadro strumenti dotato di tutta una serie di indicatori che consentivano di avere letteralmente tutto sotto controllo: contagiri, amperometro, manomentro per l’olio e termometro dell’acqua, indicatore livello carburante e orologio, erano parte del corredo di serie. Un corredo dotato pure di volante a tre razze e di sedili sportivi. La Opel GT venne realizzata in 100.000 esemplari, dal 1968 al 1973. Lo stampaggio della carrozzeria, la verniciatura della stessa, così come tutta la parte delle saldature, era eseguita presso le carrozzerie francesi Chausson e Brissoneau & Lotz, con le quali Opel aveva già collaborato a progetti precedenti.
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