Charles Leclerc ha lasciato un segno in Alfa-Sauber. Farà l’impresa anche in Ferrari?


I riflettori si sono accesi su Charles Leclerc, o sarebbe meglio dire che Leclerc ha acceso i riflettori su di sé? L’incredibile impatto mediatico per i suoi primi giri ad Abu Dhabi a bordo di una Ferrari è la conseguenza di una stagione straordinaria del talento monegasco. Il miglior crono tra i piloti impegnati nei test Pirelli poco rivela sul piano sostanziale, ciò che conta è la determinazione mostrata in pista da Leclerc in Alfa-Sauber nel 2018.

Un debutto da predestinato

Il debutto di Charles Leclerc in Formula 1, è conciso con il ritorno dell’Alfa Romeo nel Circus più prestigioso del Motorsport. Il progetto del Biscione, dopo oltre 30 anni di attesa, è stato fortemente voluto da Sergio Marchionne. Il compianto manager italo-canadese ha scommesso sulla rinascita di un marchio storico italiano in F1 e sul talento di Charles.
Dopo un campionato da assoluto protagonista della Formula 2 coronato con il titolo piloti, Leclerc si è affacciato alla F1 con l’appoggio della Ferrari Driver Academy.

A soli 20 anni, Charles Leclerc si è dovuto confrontare con un pilota maturo e costante come Marcus Ericsson. Lo svedese, all’attivo quasi 100 Gp in carriera in F1, si è rilevato un discreto team-mate ma non ha retto il ritmo del compagno debuttante in Alfa-Sauber.

Il confronto in Alfa-Sauber

Charles Leclerc ha vinto, nella sua prima stagione in F1, il confronto con il suo compagno di squadra all’Alfa-Sauber. Trentanove i punti di Leclerc al termine del campionato 2018 rispetto ai nove di Marcus Ericsson. Una differenza che diventa ancora più lampante se si considerano i piazzamenti. Lo svedese non è mai riuscito ad andare oltre la nona posizione. Leclerc per ben 4 volte ha conquistato la settima piazza ed addirittura un sesto posto a Baku. In molti appuntamenti della stagione 2018 Charles Leclerc è stato “il primo degli altri”. Dietro alle inarrivabili Mercedes, Ferrari e Red Bull, il pilota dell’Alfa-Sauber ha avuto la costanza di rendimento di un pilota navigato. Su tutti i tracciati, Leclerc ha dimostrato grande solidità e si è calato alla perfezione nel ruolo di prima guida del team svizzero.

Marcus Ericsson lascerà il sedile che ha occupato per quattro stagioni per far posto al campione del mondo 2007 Kimi Raikkonen e l’italiano Antonio Giovinazzi, restando comunque terzo pilota dell’Alfa-Sauber. Il 28enne svedese, inoltre, sarà protagonista con il team Schmidt Peterson Motorsport di IndyCar.

Leclerc ha fatto venire il mal di testa al suo vicino di garage nel 2018. L’annuncio della passaggio in Ferrari, post Gp Monza, ha spinto Charles ad un finale di stagione ancor più competitivo. Il classe 1997 non ha mostrato alcun timore di diventare il secondo più giovane pilota della storia Ferrari. Il messicano Ricardo Rodriguez, infatti, riuscì nell’impresa di esordire sotto i 20 anni, ma da invitato al Gran Premio d’Italia del 1961 e nelle vesti di pilota occasionale della scuderia di Maranello.

Lasciare il segno

“Non andrò in Ferrari solamente per imparare. Difatti se la monoposto sarà competitiva voglio lottare per il titolo” ha dichiarato Leclerc ma con la piena consapevolezza che “se il prossimo anno non dovessi andare abbastanza bene, dovrei essere sostituito dalla Ferrari e sarebbe qualcosa che capirei assolutamente. È così che la vedo. Se dimostrerò di andare bene meriterò di stare lì, viceversa meriterò d’essere scaricato. Questo penso tolga molta pressione dalle mie spalle”.

Il neo pilota della Ferrari ha le idee chiarissime. Darà tutto nel 2019 nella speranza di rimanere al vertice della F1. Il futuro compagno di squadra di Leclerc sarà il quattro volte campione mondiale Sebastian Vettel. Per quanto il tedesco non abbia concluso il mondiale 2018 nello stesso modo con cui lo aveva iniziato, per Leclerc il confronto con Vettel in Ferrari sarà serrato.

Non ho intenzione di fare il secondo accanto a Sebastian Vettel. Sono orgoglioso di poter fare esperienza accanto a un campione del mondo – ha annunciato Leclerc – ma farò di tutto per batterlo”.

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