Ad Abu Dhabi, una Formula 1 che sa ancora emozionare!


Non previsto e maledettamente emozionante: il post gara del Gran Premio di Abu Dhabi ha messo in mostra tutto ciò che l’automobilismo e l’essere pilota stanno a significare. Il rispetto, innanzitutto, per un grandissimo che se ne va, Fernando Alonso, all’ultima gara in Formula 1. Forse. Ma la sostanza non cambia: Sebastian Vettel e Lewis Hamilton si sono esibiti in uno spettacolo unico, facendo dei donuts insieme allo spagnolo.

Da soli, loro tre. Undici titoli mondiali complessivi e una percentuale di talento che raramente nella storia di questo sport si è palesata nella stessa immagine televisiva. Immagine iconica, che sembra l’ultima scena di un’epoca e la prima di un’altra dove il nuovo avanza ma il vecchio resiste, fortissimo; i senatori che danno esempio ai giovani, una scena che diventa un’eredità importante per le nuove generazioni di piloti e di tifosi.

Contro il “robottismo” dilagante, contro le personalità frigorifero degli ultimi tempi: i piloti rimangono tali, al di là dell’assenza di pericolo, al di là dell’elettronica. Combattivi e senza regole in pista, a volte antipatici e deludenti, ma sempre in grado di regalare immagini che lasciano il segno. Anche adesso, ancora contro il pregiudizio dei nostalgici che, stavolta, non possono far finta di non essersi emozionati.

Non c’è bisogno di amarsi. Forse Vettel, Hamilton e Alonso non si sono mai sopportati più di tanto e continueranno su questa linea. Ma, in fondo, a chi importa? Il tributo di due campioni ad un altro è ciò che di più bello ha offerto questa Formula 1 negli ultimi 10 anni. La consapevolezza di Vettel ed Hamilton di essere i due piloti migliori sulla griglia che li ha spinti ad eleggersi scorta d’eccezione di Fernando. Personalità e carisma. Anche nel noioso e piatto mondo del 2018, questo è molto più di uno sport; è poesia. E’ la Grande Bellezza.

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