Ora però tre tappe una più difficile dell’altra. Una Sicilia complessa ed ostica per i primi caldi e frazioni assai vallonate con continui saliscendi che non lasciano respiro. Attenzione piena per gli uomini di classifica e soprattutto per chi deve recuperare i secondi persi nella cronometro di Gerusalemme, insomma i leader non posso distrarsi. Certo le prime due tappe hanno strappi finali da giro delle Fiandre : 8% a Caltagirone e ben 10% a Santa Ninfa adattissime per scattisti da finale, i classici “finisseur”. Tutto per preparare l’Etna. Si arriva all’osservatorio astronomico , 14 chilometri con media del 6% e punte del 15. Il primo vero assaggio, con arrivo in salita, della montagna. Un traguardi inedito anche se l’Etna ha già ospitato in varie annate il Giro: Bitossi, da Silva, Contador e lo scorso anno Polanc. 164 chilometri prima della risalita dall’Italia del Sud. Attesa forte per le conferme di Dumoulin o il favorito Froome o la sorpresa di un Lopez o i nostri Pozzovivo e Aru. Basta aspettare e vedere, pare poco.
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