Elia Viviani ha conquistato allo sprint la seconda tappa del Giro d’Italia 2018, da Haifa a Tel Aviv di 167 km. Il corridore della Quick Step ha preceduto in volata Jacub Mareczko e Sam Bennett, centrando la seconda vittoria nella Corsa Rosa (l’ultima tre anni fa a Genova), la settima della stagione, la 55^ della carriera. Rohan Dennis è la nuova maglia rosa, dopo i 3’’ di abbuono conquistati sul traguardo volante posto a 60 km dall’arrivo a Caesarea, che gli regalano un secondo di vantaggio su Tom Dumoulin. L’australiano della BMC è stato bravo ad approfittare dell’ottimo lavoro della sua squadra per guadagnare i secondi necessari per strappare la maglia rosa all’olandese, campione in carica e vincitore della crono di apertura a Gerusalemme. Tappa condizionata dalla fuga di tre corridori, scattata dopo pochi km, con protagonisti Lars Bak (Lotto Fixall), Davide Ballerini (Androni Sidermec) e Guillaume Boivine, della squadra locale Israel Cycling Academy. I tre hanno accumulato un vantaggio fino a 3’30’’ a un centinaio di km dal traguardo. Da quel momento le squadre dei velocisti come Quick Step Floors, Wilier Triestina Selle Italian, Sunweb e BMC hanno cominciato a tirare, riassorbendo i fuggitivi poco prima dell’unico GPM di giornata (il primo del Giro 2018), su cui è transitato davanti a tutti Enrico Barbin, nuova maglia azzurra di miglior scalatore. Numerosissima la presenza di tifosi lungo la strada, davvero imprevista per un Paese come Israele, dove il ciclismo non è certo fra gli sport più seguiti. Migliaia di sportivi hanno incoraggiato i corridori sulla salita di poco meno di 2,5 km che presentava pendenze variabili fra il 2,2 e il 7,1 %, massima del 13 %. Dopo lo sprint a Caesarea, che ha regalato la maglia rosa a Dennis per la prima volta in carriera (è il 23° corridore nella storia ad aver indossato almeno una volta la maglia da leader dei tre 3 grandi giri a tappe, ovvero Giro, Tour, Vuelta), è stata una lunga passerella fino a Tel Aviv, con qualche tentativo di scatto (Campenaerts e soprattutto Boivin, che accumula un vantaggio che sfiora il minuto e viene ripreso a 16 km dall’arrivo), annullato però dal gruppo. Dopo diversi tentativi dei finisseur negli ultimi 3mila metri, l’ha spuntata il favorito della vigilia, Elia Viviani, che con una spettacolare azione di forza negli ultimi 150 metri ha rimontato Mareczko, andandosi a prendere la seconda vittoria in carriera al Giro e anche la maglia ciclamino, altro grande obiettivo del campione olimpico su pista di Rio 2016. Viviani è poi salito sul podio insieme a uno dei figli di Michele Scarponi, il collega e amico tragicamente scomparso poco più di un anno fa a causa di un incidente. La quarta piazza è andata a Sacha Modolo, la sesta a Clemente Venturini e la settima al sudafricano Ryan Gibbons. Ottavo ancora un italiano, Manuel Belletti, nono il belga Batpiste Planckaert, decimo il lussemburghese Jean-Pierre Drucker. In classifica generale, Dennis precede di un secondo Dumoulin: primo degli italiani Domenico Pozzovivo, decimo a 28”.
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