Tom Dumoulin ha conquistato la prima tappa del Giro d’Italia 2018, la crono di 9,7 km a Gerusalemme. Il campione in carica della Sunweb, che è anche la prima maglia rosa di questa 101^ edizione, ha preceduto di 2” l’australiano Rohan Dennis e di 4” il belga Victor Campenaerts. Solo 21° con un ritardo di 37” Chris Froome, caduto mentre percorreva il percorso della crono durante la ricognizione. Il britannico del Team Sky è sembrato sofferente per tutta la durata della gara. L’olandese è diventato il primo corridore campione in carica a conquistare la tappa d’apertura del Giro successivo dai tempi di Paolo Savoldelli nel 2005-06: per lui si tratta della quarta vittoria al Giro (17° giorno in maglia rosa), la 20^ della carriera, una delle più prestigiose dopo un un inizio di stagione piuttosto travagliato. “Sono felice, qui è sempre complicato – ha spiegato subito dopo l’arrivo -. Il percorso era complicato, con alcune curve strette in cui rilanciare subito dopo. Era una crono in cui bisognava prendere fiato e spingere, prendere fiato e dare tutto. Sono contento di vestire ancora la maglia rosa, ma è presto per fare qualsiasi discorso: ci sono tre settimane di dura battaglia, vivo alla giornata. Tenere la maglia rosa? Non so, qui ogni giorno è una battaglia. Sicuramente le prossime tappe non sono impossibili, vedremo…”. Dumoulin si è imposto alla media di 48,365 Km/h, risultando più veloce dell’australiano Rohan Dennis per soli 2″, dopo avere fatto registrare un intertempo di 6’17”, il migliore e lo stesso del tedesco Maximilian Schachmann. Alle spalle di Dennis si è piazzato il belga Victor Campenaerts, con lo stesso tempo di Dennis. Tra gli azzurri, da segnalare uno straordinario Domenico Pozzovivo: il capitano della Bahrain Merida (in assenza di Vincenzo Nibali) è 10°, a 27″. Per Fabio Aru un distacco di 50″ da Dumoulin, che gli vale il 47° piazzamento: il sardo è il peggiore tra gli uomini di classifica, ma il ritardo era preventivabile essendo la tappa completamente avversa alle caratteristiche da scalatore del corridore della UAE. La crono era dedicata al grande Gino Bartali, che è stato inserito fra i 682 ‘Giusti fra le Nazioni’, trovando posto sul muro d’onore del Giardino dei giusti nel mausoleo della memoria Yad Vashem, a Gerusalemme. Sabato la seconda frazione, da Haifa a Tel Aviv di 167 km: sarà quella la prima grande occasione per i velocisti come Elia Viviani.
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