Richard Carapaz ha conquistato l’ottava tappa del Giro d’Italia 2018, da Praia a Mare a Montevergine di 209 km. L’ecuadoriano della Movistar ha preceduto Davide Formolo e Thibaut Pinot grazie a una straordinaria azione negli ultimi 2 km. Quarto Enrico Battaglin; la maglia rosa del britannico Simon Yates ha chiuso quinto davanti a Domenico Pozzovivo e al colombiano Esteban Chavez. L’austriaco Patrick Konrad si è piazzato ottavo, il canadese Michael Woods nono, lo spagnolo Pello Bilbao decimo. Carapaz, maglia bianca di miglior giovane (l’ultimo a vincere in bianco fu Bob Jungels a Bergamo 2017), diventa il primo ecuadoriano a vincere una tappa al Giro (34° Paese a riuscirci). Il britannico della Mitchelton – Scott Simon Yates mantiene la maglia rosa, che porterà domenica nella nona tappa da Pesco Sannita a Campo Imperatore (Gran Sasso), terzo arrivo in salita del Giro, per il terzo giorno consecutivo. Yates è il quarto atleta di Sua Maestà a vestire il simbolo del primato dopo Mark Cavendish (nel 2009, 2011 e 2013), Bradley Wiggins (nel 2010) e David Millar (nel 2011). In totale, i britannici sono stati in Rosa per nove giorni fino ad oggi. Dopo un avvio nervoso, con molti scatti andati a vuoto, la fuga di giornata prende il via dopo una quarantina di km e vede come protagonisti Tosh Van Der Sande (Lotto Fix All), Matteo Montaguti (AG2R La Mondiale), Rodolfo Torres (Androni Sidermec), Davide Villella (Astana), Matej Mohoric (Bahrain-Merida), Koen Bouwman (LottoNL-Jumbo) e Jan Polanc (UAE Emirates). Il gruppo, con la Mitchelton Scott della maglia rosa Yates in testa, procede a ritmo lento, mentre i battistrada collaborano fattivamente e toccano i 7’ di vantaggio a 100 km dall’arrivo. Le insidie sono dietro l’angolo: una caduta coinvolge Tim Wellens, uno dei grandi favoriti, fortunatamente senza conseguenze. Inoltre, ai -30 km, comincia una pioggia che da leggera si fa sempre più battente, con un graduale abbassamento della temperatura che crea non pochi problemi ai corridori in strada. Le big, Sky e FDJ Groupama su tutte, alzano decisamente il ritmo: il gruppo si allunga e il gap dei fuggitivi si assottiglia nell’ascesa a Montevergine, con i battistrada che perdono i pezzi, restando solamente in quattro (Bouwman, Montaguti, Mohoric e Polanc) e mantenendo un minuto di vantaggio sul peloton ai -10. Froome scivola e cade ancora una volta su quel fianco destro già messo a dura prova nella ricognizione della crono di Gerusalemme a 5 km dall’arrivo, venendo poi scortato dai suoi compagni nel gruppo. Bouwman tenta l’azione solitaria e si stacca dal resto dei battistrada, ma viene ripreso da un fantastico Carapaz, che nell’ultimo km sembra un treno e va a vincere per la prima volta in carriera al Giro. Staccati oggi di 7” tutti i big, da Aru a Froome, che però è apparso piuttosto claudicante dopo la scivolata nel finale. Dietro si sono mossi anche i favoriti, con Pinot che sprinta per il terzo posto e grazie all’abbuono scavalca Domenico Pozzovivo in classifica generale, dove Simon Yates conserva 16″ di vantaggio sull’olandese Tom Dumoulin e 26” su Chaves. Poi 41″ c’è il francese Thibaut Pinot, Domenico Pozzovivo è quinto a 43″ e Chris Froome nono a 1’10”. L’ecuadoriano Richard Carapaz occupa l’ottava posizione, con un ritardo di 1’06” da Yates. E domenica si arriva sul Gran Sasso, dove ci si aspettano i fuochi d’artificio.
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