ROMA – Sono tornati i baschi alla Vuelta, è tornata a sventolare la Ikurriña, a vincere la Euskadi, non accadeva dal 2011. Sfruttando una fuga da lontano, sulla durissima Camperona è festa per Oscar Rodriguez Garaicoechea, 23 anni, al primo successo da professionista, più bravo e saggio, nonostante l’età, rispetto a Rafal Majka e Dylan Teuns nel tratto più terribile della salita asturiana, dai -2, quando le pendenze sono schizzate al 20% e oltre. Là Rodriguez, con un’azione agile, ha ripreso il duo polacco-belga e si è involato da solo, nel tripudio dei tifosi baschi.
La nuova Euskaltel-Murias nasce dalle ceneri ormai sparse e sepolte dal tempo della Euskaltel, uscita dal mondo dei pro nel 2013. Tuttavia una formazione euskera, la Murias Taldea s’era riaffacciata nella categoria Continental nel 2015. A inizio anno il salto di categoria e il ritorno, con Mikel Landa presidente onorario, in grande stile. E la vittoria di Rodriguez, la seconda di un Pro-Continental nelle prime tredici tappe, è stata bella e sorprendente.
Distacchi anche tra gli uomini di alta classifica: Nairo Quintana ha attaccato alla sua maniera, senza strafare, e comunque ha staccato tutti: alla fine sono 6 i secondi di guadagno su Simon Yates, 9 su Mas, 17 sul compagno di squadra Alejandro Valverde e su Thibaut Pinot, a 20″ Miguel Angel Lopez, vittima di un salto di catena all’approccio del tratto duro, e a 25 Kelderman, De La Cruz, Kruijswijk ed Uran. Fabio Aru ha perso 56″, mentre la maglia rossa Jesus Herrada ha salvato il primato nella generale pur perdendo 1’46” rispetto al colombiano.
Resta enigmatica e tendente al brutto la Vuelta del sardo, ancora una volta staccato nel tratto di maggiore pendenza, ancora messo in croce dai propri limiti nel momento del cambio di ritmo. Non è andato meglio Vincenzo Nibali, che dopo un paio di tappe in fuga, oggi ha preferito risparmiarsi e salire del suo passo: alla fine il siciliano ha beccato oltre 27 minuti da Rodriguez. I segnali, in vista di Innsbruck, non sono ancora del tutto incoraggianti, ma c’è tempo. Intanto la Vuelta continua a salire: domani l’arrivo a Les Praeres, inedito, al termine di una salita di 4 km al 13% di media. Domenica il classicissimo arrivo ai Laghi di Covadonga, meno duro ma assai più suggestivo. Tra i laghi Enol e Ercina sarà battaglia campale tra i migliori.
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