ROMA – In cerca di una nuova regina. Da venerdì 6 a domenica 15 luglio, le migliori cicliste al mondo si sfideranno per conquistare la maglia rosa del Giro d’Italia femminile. Un anno fa Anna Van Der Breggen, già campionessa olimpica a Rio2016, vinceva per la seconda volta in carriera la corsa a tappe simbolo del ciclismo italiano davanti a Elisa Longo Borghini dimostrando, ancora una volta, di essere la migliore al mondo. In quest’edizione, però, la numero uno del ranking non ci sarà per preparare al meglio la seconda parte della stagione, rendendo ancora più incerto il risultato del Giro Rosa.
Nonostante l’assenza della Van Der Breggen, le olandesi sono ancora favorite con Annemiek Van Vleuten, Ellen Van Dijk e Chantal Blaak a caccia del primo successo mentre Marianne Vos, la più vincente nella storia della corsa, sogna il quarto titolo. Una batteria di cicliste forti e soprattutto mature (Blaak è la più giovane e ha 28 anni), abituate a gestire fatica e pressioni di una corsa a tappe così lunga. Un’esperienza che possono vantare anche l’americana Megan Guarnier, vincitrice nel 2016, e le migliori italiane: a partire da Marta Bastianelli della Alè Cipollini e Giorgia Bronzini della Cylance Pro Cycling. Più giovane ma altrettanto pronta, Elisa Longo Borghini, bronzo alle Olimpiadi di Rio2016 nel ciclismo su strada. A 26 anni, il capitano della Wiggle High 5 è pronto a sfidare l’onda arancione e migliorare il secondo posto dell’anno scorso, quando arrivò a un minuto dalla Van Der Breggen nella generale.
Bastianelli, Bronzini e Longo Borghini sono le speranze migliori per l’Italia di riportare la maglia Rosa a casa dopo dieci anni. L’ultima a vincere il Giro fu Fabiana Luperini nel 2008, l’anno delle Olimpiadi cinesi e del crack di Lehman Brothers: un’era fa sportivamente parlando. Da quel momento è stato un ping pong di vittorie olandesi o americane ma il risultato della Longo Borghini nel 2017, l’assenza della Van Der Breggen e lo stato di salute sempre migliore del movimento femminile italiano, regalano qualche possibilità in più per la ventinovesima edizione della Corsa Rosa, una delle più impegnative.
Il Giro sarà diviso in due parti: dopo la cronometro a squadre inaugurale, le quattro tappe successive saranno dedicate alla velocità, senza salite particolarmente dure, e la vittoria si deciderà nella volata finale. Dal sesto giorno (Sovico – Gerola Alta) il percorso inizierà a salire e la classifica generale prenderà forma in modo più definito anche grazie alla cronoscalata individuale della settima tappa. La data da cerchiare in rosso sul calendario, però, sarà sabato 14 con la partenza da Tricesimo e l’arrivo sul leggendario monte Zoncolan, protagonista di alcune pagine indimenticabili del ciclismo italiano. Sulla salita più dura del Giro si deciderà gran parte della generale anche se l’ultima tappa di Cividale del Friuli, non sarà la solita passerella per la prima in classifica.
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