ROMA – Il protagonista che non ti aspetti. Juan Josè Lobato (Nippo Vini Fantini) vince la 66° edizione della Coppa Sabatini, superando in volata avversari molto più forti di lui come Sonny Colbrelli (Bahrain Merida), grande favorito della vigilia, e Gianni Moscon (Team Sky).
Decisiva l’azione dello spagnolo a 400 metri dal traguardo quando, superato uno sfortunato Vincenzo Albanese, caduto all’ultima curva, ha accelerato staccando i migliori velocisti che non sono riusciti a seguirlo, sorpresi dal suo scatto e incerti se dare tutto con il rischio di essere recuperati a pochi metri dalla fine. Una furbizia che regala allo spagnolo il primo successo del 2018, a più di un anno dalla tappa iniziale del Tour de l’Ain quando ancora correva con la Lotto Jumbo, squadra del World Tour. Negli ultimi metri, già certo del successo, lo spagnolo si è portato l’indice al naso per zittire chi lo aveva criticato negli ultimi mesi, poi, sul palco di Peccioli, si è lasciato andare ai festeggiamenti mentre l’inno spagnolo risuonava tra le strade del paese.
Al di là della grande giornata di Lobato, chi può sorridere è ancora una volta il commissario tecnico della Nazionale Davide Cassani. Il terzo posto di Moscon su un percorso più adatto alle caratteristiche dei velocisti, esalta ancora una volta l’eccellente stato di forma del trentino, vincitore di due gare in meno di una settimana (Coppa Agostoni e Giro della Toscana) e già in palla per il Mondiale di Innsbruck del 30 settembre. Con Vincenzo Nibali ancora non al meglio, Moscon rappresenta un ottimo piano B per Cassani, qualora il siciliano non dovesse dare risposte convincenti durante il durissimo percorso austriaco.
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