ROMA – Un palco per due. Elia Viviani (Quick-Step Floors) e Ivan Ramiro Sosa (Androni Giocattoli Sidermec) trionfano nella prima edizione dell’Adriatica-Ionica Race. Dopo tre successi in quattro tappe, il campione olimpico nell’omnium di Rio2016, taglia per primo anche l’ultimo traguardo di Trieste anticipando uno specialista degli sprint come Mark Cavendish (Dimension Data) e Riccardo Milani (Nazionale italiana). Un crescendo di vittorie in volata per Viviani che conquista la maglia della classifica a punti ma non quella della generale, indossata sul palco di Trieste da Sosa, primo davanti a Giulio Ciccone (Bardiani CSF) e Ildar Arlsanov (Gazprom RusVelo).
Per il talento colombiano, è il primo successo in una corsa a tappe italiana e il secondo dopo quello al Tour del Bihor – Bellotto in Romania. Non male per il classe ’97 dal sorriso gentile, capace di fare sembrare semplici anche le cose più difficili. Come nel finale della terza tappa sul Passo Giau, la salita che ha deciso l’Adriatica-Ionica, dove il piccolo colombiano ha staccato tutti gli avversari garantendosi il successo e tanti secondi di vantaggio per la generale.
Una vittoria doppia per “Sosito”, come lo chiamano i compagni, che oltre alla maglia azzurra regala parecchi punti all’Androni Giocattoli per la classifica della Ciclismo Cup, competizione che consegna alla squadra continental vincitrice una partecipazione certa al Giro d’Italia dell’anno successivo. Nella scorsa edizione, era stato Egan Bernal, poi passato al Team Sky, a trascinare i compagni dell’Androni al titolo e Sosa vorrebbe ripercorrere le orme del connazionale. Obbiettivo ambizioso ma non impossibile visto che, dopo sei prove, la squadra diretta da Gianni Savio è prima davanti alla Bardiani CSF.
Detto di Sosa, è impossibile non tornare sull’altro grande protagonista dell’Adriatica-Ionica Race, una corsa che Elia Viviani non dimenticherà facilmente. In un ciclismo in cui le volate sono decise da centimetri, materiali, scelte tattiche e preparazione, vedere un atleta vincere quattro gare su cinque è davvero una rarità. Viviani però c’è riuscito, dimostrando ogni volta grande lucidità e una freschezza atletica notevole. Anche oggi, nell’ultima tappa comandata a lungo dalla fuga di sei ciclisti, il veneto ha sfruttato alla perfezione il lavoro dei compagni, risparmiando energie sui due gran premi della montagna di giornata (San Martino del Carso e Prosecco) per poi scatenarsi nella volata, anticipando Cavendish di un paio di metri. Un monologo in copia carbone degli altri due sprint vinti a Maser e Grado. Conclusa nel migliore dei modi la prima metà della stagione (13 successi da gennaio a oggi), Viviani parteciperà ai Campionati Italiani del 30 giugno, consapevole che il percorso difficilmente gli permetterà di vincere, per poi godersi un po’ di meritato riposo prima delle classiche di agosto: Amburgo e London Classic, già nel mirino dell’azzurro.
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