IMOLA – Vittorio Adorni è stato uno di quelli che ha dato una nuova spinta all’essere ciclista. E’ uno di quelli che ha dato un calcio ad un certo stereotipo di faticatore del pedale trasformando l’atleta in intellettuale, pronto a dialogare senza remore con Pier Paolo Pasolini in uno dei tanti celebri processi alla tappa di Sergio Zavoli. Il dialogo tra Adorni e lo scrittore e regista, tra i quale nacque una bella amicizia, risale al Giro d’Italia del 1969. Un anno prima Adorni aveva compiuto l’impresa più famosa della sua carriera, vincendo con un distacco enorme il Campionati mondiale di ciclismo su strada disputati a Imola, sul circuito dei ‘Tre Monti’, con arrivo all’autodromo.
Primo settembre 1968-1 settembre 2018. Sono passati 50 anni da quel giorno, che Imola celebrerà con tre giorni di appuntamenti, dal 21 al 23 settembre, tra concerto della banda Città di Imola, mostre, proiezione di filmati d’epoca e la consegna, da parte dell’Amministrazione comunale del Grifo Città di Imola al ciclista.
Il campione di Parma vinse con 9’50” di distacco sul belga Van Springel. Al 3/o posto si classificò Michele Dancelli. Il giorno prima sullo stesso percorso si disputarono anche i campionati mondiali di ciclismo femminili su strada, che videro Morena Tartagni, terza, sul podio.
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