Il Caso Froome torna alla ribalta in queste settimane dove si sta entrando nel vivo delle corse prima del Giro d’Italia. Il capitano del team Sky è in attesa della sentenza definitiva che ponga fine alla sua situazione di stallo. Facendo il punto della situazione, il corridore è stato trovato positivo al salbutamolo, durante un controllo antidoping effettuato nello scorso mese di settembre, quando il britannico era impegnato nella Vuelta di Spagna. I valori del salbutamolo presenti nelle sue analisi erano di gran lunga superiori al limite consentito. Dopo aver reso nota la sua positività, la sua squadra, il team Sky ha deciso di andare in fondo alla vicenda, scegliendo di non sanzionare momentaneamente il corridore che al momento corre regolarmente le corse in programma nel suo calendario. Dal giorno della sua positività è partito un processo tale per cui non si è ancora giunti ad una sentenza definitiva, che porta lo stesso Froome a correre in una condizione di sub iudice. Ciò significa che qualora Froome venisse squalificato, tutte le sue vittorie conquistate dalla Vuelta in poi, saranno cancellate. Il corridore quindi sta affrontando le corse con la pressione anche di chi è contro la sua partecipazione.
Insomma, il caso Froome sembra sempre più spinoso e una soluzione ancora troppo lontana. Non resta quindi che attendere per capire come andrà la sua partecipazione al Giro d’Italia e soprattutto quale sarà la decisione definitiva prima del Tour de France, o così almeno ci si attende.
Tiene banco nel mondo del ciclismo il caso di Chris Froome. Ad esprimersi un’altra volta sulla questione è il presidente dell’Uci, David Lappartient che in un’intervista a l’Equipe ha affermato: “Non credo che avremo una decisione prima del Giro ma spero che tutto si risolva prima del Tour del France, ormai ci sono elementi sufficienti per la valutazione”. Il presidente ha poi ammesso che pensava si risolvesse in tempi molto brevi e prima delle Classiche delle Ardenne, ma così non è stato: “Pensavo che tutto finisse prima, anche prima che incominciassero le Classiche ma il processo è davvero complesso, Froome ha molti mezzi a disposizione e ottimi avvocati, come quelli della UCI ovviamente”.
A che punto sarà quindi il processo? Al riguardo Lappartient ha dichiarato di non sapere a che punto del processo ci si trovi in quanto la questione non è nelle sue mani, ma in quelle di Ulrich Haas, che è il giudice incaricato del caso Froome per il Tribunale Antidoping. Il presidente dell’Uci ha poi apostrofato: “Non è piacevole che ci siano dubbi di doping attorno a un ciclista, l’obiettivo della UCI è quello di non mettere un atleta in queste situazioni e per questo spero che tutto si risolva presto. Intanto Chris Froome può continuare a correre”.
In attesa della sentenza, gli appassionati di ciclismo potranno vedere Chris Froome impegnato nella corsa del Tour of the Alps in programma dal 16 aprile e poi al Giro d’Italia a partire dal prossimo 4 maggio.
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