Debrecen. Vigilia di Ungheria-Italia. Dopo la bella vittoria contro la Polonia di venerdì a Bologna, gli Azzurri sono chiamati al bis fuori casa per chiudere con due vittorie la prima finestra della seconda fase di qualificazione al Mondiale del 2019.
Vincere contro i magiari significherebbe approcciarsi alle gare di novembre con la speranza di ottenere il pass per la Cina con ben due o tre gare di anticipo.
Out dalla lista dei dodici per l’Ungheria Chris Burns e Stefano Tonut.
“Non faremo l’errore di snobbare l’avversario – ha detto il CT – anche perché ci ricordiamo della trasferta in Olanda e tutti sappiamo come è andata. Non abbiamo gli stessi giocatori e la stessa condizione, è vero, ma non siamo nella posizione per poter sottovalutare nessuno. Dobbiamo continuare ad avere fame per centrare l’obiettivo della qualificazione. L’Ungheria è una squadra che fa muovere la palla e fa un pick&roll dietro l’altro. Sono molto dinamici ma starà a noi limitarli e imporre il nostro gioco. Loro, come noi, sono reduci da una partita esaltante. Vorremmo sempre tutti la perfezione ed è per questo che lavoriamo in palestra e sulla testa dei giocatori. Contro la Polonia abbiamo tirato molto bene ma dobbiamo sicuramente migliorare in difesa”.
L’Ungheria, che ha iniziato alla grande la seconda fase andando a vincere nei Paesi Bassi con un netto 59-74, ha chiuso al terzo posto (3/3) il primo girone dietro alla Lituania e alla Polonia ma solo per differenza canestri. Contro i polacchi sconfitta 70-60 e vittoria in casa 64-57. Poi due vittorie contro il Kosovo (84-76 in casa e 65-81 in trasferta) e due sconfitte contro la Lituania (80-75 in trasferta e 50-73 in casa).
Il miglior realizzatore degli ungheresi è David Vojvoda con 15 punti di media nelle 7 partite giocate fin qui (105 totali). Guardia classe 1990 alto 196 centimetri, gioca in patria per il Szolnoki Olaj campione in carica e prossima avversaria di Cantù nel primo turno di qualificazione alla fase a gironi della FIBA Basketball Champions League
Dietro di lui il ‘95 Zoltan Perl, visto in Italia con Capo d’Orlando e fugacemente a Treviso solo pochi anni fa. Ora all’Estudiantes in Spagna, Perl ha una media di 12.7 punti a partita in queste qualificazioni. Vojvoda e Perl insieme hanno messo a segno, contro i Paesi Bassi, 41 dei 74 punti ungheresi. Il naturalizzato è Darrin Govens, point guard classe 1988 nato a Chester in Pennsylvania e attualmente giocatore dello Tsmoki-Minsk campione di Bielorussia.
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