Serie C – Maddaloni, sinergie giovanili per appassionarsi al basket

Creare partnership tra società è diventato ormai una necessità per tutti coloro che vogliono ancora lavorare bene nella pallacanestro. Essere una eccellenza significa lavorare sodo e sacrificarsi, e se insieme si inizia un percorso per raggiungere gli stessi obiettivi, tutto è più semplice e motivante.

«Ormai operiamo da anni sul territorio maddalonese e ci siamo resi conto che Maddaloni merita di più – ha esordito il responsabile dell’Artus Nino Febbraio -. I ragazzi meritano di più. Meritano più di due realtà cestistiche che lavorano in parallelo facendosi la lotta cercando di raggiungere gli stessi obiettivi, magari arrivando ad un soffio da questi e poi non riuscendo perché manca sempre qualcosa. Un qualcosa che magari è lì a pochi metri, magari proprio nella stessa palestra dove ci si allena, ma separata dai pregiudizi, dall’incapacità di mettersi in discussione, dai pettegolezzi. Sicuramente ci è voluto un po’ di tempo per capirlo ma alla fine, cercando sempre di mantenere la nostra identità, ci siamo riusciti. Sono stati mesi difficili, abbiamo ricevuto grandi consensi ma nello stesso tempo purtroppo siamo stati bersagliati da chi forse non vede di buon occhio questa collaborazione. Dopo aver superato quel muro che ci divideva – ha continuato Febbraio -, abbiamo trovato subito una buona intesa con Giovanni Monda, Claudia de Capua e Pasquale De Filippo che con la sua Pallacanestro San Michele fungerà da “piattaforma” per i ragazzi che arrivati alla categoria under 14 con le rispettive società giocheranno per Maddaloni. Il nostro impegno diretto sia a livello tecnico che organizzativo, garantisce quella continuità e quella qualità che abbiamo sempre voluto dare al lavoro che si fa già a livello minibasket».

Mettere in comune energie, risorse e atleti vorrà dire soprattutto che i vari gruppi saranno competitivi.

«Allargando così il bacino di utenza per forza di cose ci saranno dei gruppi sicuramente più competitivi, ma qui entra in gioco proprio il nostro obiettivo primario e cioè ”mettere nelle condizioni ogni ragazzo di migliorare e di giocare in quello che è il suo contesto migliore, dove lui potrà avere maggiori stimoli e maggiori soddisfazioni”. Questa cosa non sarà affatto facile – ha dichiarato il responsabile dell’Artus – bisogna creare una “mentalità comune”, dobbiamo prima di tutto educare sportivamente i ragazzi e inculcare in loro un grande spirito di sacrificio che guarda sì al risultato, ma soprattutto al fatto di essere uomini e donne migliori».

Le società tutte insieme sono d’accordo a seguire un percorso tecnico-tattico ma anche atletico-motorio, che inizi sin dal minibasket e che permetta ai ragazzi di crescere nella loro città.

«A livello tecnico credo che il nostro staff, guidato da Giovanni Monda abbia grandi potenzialità, abbiamo già avuto modo di lavorare insieme tutto il mese di giugno e devo dire che dopo una prima riunione in cui abbiamo spiegato la situazione ai nostri tecnici, vedendoli lavorare insieme abbiamo notato grande complicità e una voglia grandissima di far bene. In accordo con Monda stiamo dando grande importanza alla parte svolta dai preparatori atletici guidati da Eugenio di Giovanni e credo proprio che migliorare a livello motorio e atletico non possa fare altro che mettere nelle migliori condizioni il ragazzo anche per migliorare tecnicamente. Forse l’obiettivo più grande sarà quello di dare ancora più qualità al minibasket, mio campo di specializzazione, abituando al gioco i ragazzi facendoli appassionare ancora di più a questo sport guardando al futuro – ha concluso Nino Febbraio -, giocare a Maddaloni e per Maddaloni, insieme»

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