Serie B – Teate Basket Chieti, presentati Di Carmine e Ponziani.

La Teate Basket Chieti è lieta di ufficializzare il doppio ingaggio per la stagione agonistica 2018/2019 degli atleti Gianluca Di Carmine, terzo innesto abruzzese, e Riziero Ponziani, che formeranno il pacchetto dei lunghi.
Ala forte di 200 cm, classe 1986, Di Carmine si forma sportivamente a Penne dove compie tutto l’iter delle giovanili, culminando la sua esperienza con la conquista del Campionato di C2 proprio con la compagine della sua città. Tuttavia, la carriera sportiva inizia nel capoluogo, con L’Aquila Basket, nella quale milita nella vecchia Serie C1 per due stagioni (2007-2009), prima di spostarsi lungo la costa, accasandosi presso l’Amatori Basket Pescara. L’esperienza pescarese si rivela ricca di risultati con la conquista del Campionato della Serie C Nazionale nel 2010/11 da protagonista (13.3 punti con un buonissimo 61% dal campo e 6.4 rimbalzi di media), prima del triennio in Serie B. Terminato il quadriennio nel capoluogo, arriva la fugace esperienza con il Vasto Basket (2013/14). A questo punto ecco la chiamata dalla We’re Basket Ortona di coach Sorgentone in Serie C, con la quale ottiene la promozione in B (2014/15) e dove resterà fino all’annata 2016/17, dimostrandosi un perno fondamentale per gli ortonesi. La scorsa stagione ha servito la causa farnese della Globo Campli, disputando una delle migliori stagioni della sua carriera (12.7 punti con il 58% da due, il 39% da tre ed il 68% a cronometro fermo, conditi dai 6.3 rimbalzi ed i 3.3 assists a partita). Invece Riziero si forma nelle giovanili di San Cesareo fino all’Under 19 Eccellenza, anno in cui si accasa alla Virtus Roma arrivando alla finale nazionale. La prima e vera esperienza importante arriva nel triennio alla Npc Rieti (2014/17), partecipando alla cavalcata che portò la compagine laziale alla promozione in Serie A2 nel suo secondo anno (15/16). Come under timbra il cartellino anche nella seconda serie nazionale, ottenendo la salvezza, prima di trasferirsi in Abruzzo, alla Globo Campli dove militerà per due stagioni, partecipando in entrambi i casi ai playoff, persi contro Montegranaro in semi-finale (2016-17) e Palestrina al primo turno (2017-18).
Ecco le prime dichiarazioni di Gianluca Di Carmine da teatino: “Le premesse per far bene ci sono tutte: Sorgentone è una garanzia ed ho avuto il piacere di lavorare e vincere con lui in passato. Lo staff tecnico che lo affianca è di prim’ordine. Si parte da una base dirigenziale che ha già avuto modo, in passato, di lavorare insieme. Chieti è una piazza che merita di ripartire ed il nostro primo compito sarà ricreare entusiasmo e meritare il supporto dei tifosi. Gli obiettivi saranno legati alla capacità e alla voglia che avremo di migliorarci quotidianamente un passo alla volta”. “Sono entusiasta del progetto e sono motivato a mille – dice Ponziani – perchè la Società ha allestito uno staff dirigenziale e tecnico di primissimo livello. La squadra che si sta formando sicuramente non è da meno, anzi. A mio parere non siamo secondi a nessuno, quindi quest’anno possiamo toglierci molte soddisfazioni. Possiamo arrivare facilmente ai playoff, casomai tra le prime quattro del Girone perchè c’è il giusto mix d’esperienza e talento. Spero che la città di Chieti m’accolga a braccia aperte perchè so che sia una piazza storica che respira basket da sempre”.
Coach Sorgentone dichiara in merito a Di Carmine, già allenato ad Ortona: “Abbiamo scelto senza alcun tentennamento Gianluca per le sue qualità atipiche, essendo un giocatore fisicamente strutturato per coprire il ruolo tanto dell’ala piccola quanto dell’ala grande ma avendo un’intelligenza cestistica da vero playmaker. E’ un giocatore fondamentale in quanto potrebbe ricoprire tutti i ruoli in campo, ha capacità di lettura del gioco notevolissima, buon passatore di palla, pedina dal repertorio vastissimo. Sono contento perchè lo ritrovo dopo il biennio ad Ortona. Riziero invece l’ho seguito nel biennio a Campli, in lui ho visto grandi margini di crescita, ha un corpo importante da centro puro collegato a due piedi inusuali per un atleta della sua stazza. L’idea è aiutarlo a maturare per farlo diventare non solo un lungo di primissimo livello in Serie B ma anche per offrirgli una chance in una categoria superiore.”

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