Alti e bassi. Era stato la star della Villanova che aveva conquistato il titolo NCAA. Era stato nella Sperimentale azzurra di Attilio Caja nel 2014. Ma era poi rimasto fuori dal draft 2016, e dimenticato dalla Federazione italiana. Momenti esaltanti e momenti difficili per Ryan Arcidiacono che non aveva poi convinto Popovich e gli Spurs, e aveva firmato l’anno scorso per la Juvecaserta, la società poi esclusa dal campionato. Questa estate Fred Hoiberg e Chicago chissà cosa hanno visto in lui e l’italoamericano ha risposto da vero lottatore. I numeri di questo inizio di stagione lo premiano: 24.6 minuti a partita, cinquanta per cento al tiro, già tre volte in doppia cifra, oltre a quasi cinque assist a partita. Ryan sa fare tutto, nasce play ma può giocare guardia accanto a Zach LaVine aumentando l’iniezione di fosforo del quintetto dei Bulls: lotta, accelera, sorpassa, pensa, tira, passa.
La domanda gliela pone, nello spogliatoio dei Madison Square Garden dopo la partita contro i Knicks, Massimo Basile per Il Corriere dello Sport: uno così può fare comodo alla Nazionale di Sacchetti? “Sarebbe fantastico. Io sono qui. La maglia azzurra? Esperienza emozionante. Sono nato a Philadelphia, ma le mie origini le conoscete, amo tutto dell’Italia, i miei genitori sarebbero felici.”
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