Per la Federbasket ricavi a 40 milioni e secondo anno in utile

Per il secondo anno di fila la Federazione Italiana Pallacanestro chiude i conti con un utile, superando la soglia complessiva dei 40 milioni di ricavi. La sede centrale della Fip ha infatti ottenuto introiti per un totale di 28,6 milioni di euro, oltre un milione in meno rispetto all’esercizio precedente, a cui vanno aggiunti gli 11,4 milioni ottenuti dalla struttura territoriale. Il tutto con costi complessivi di poco inferiori ai 39,6 milioni di euro, per un risultato d’esercizio pari a 170.389 euro nel 2017. Utile in calo rispetto al 2016, quando tale voce nel bilancio della Fip sfiorò quota 900 mila euro, ma trend positivo per le casse federali. La sede centrale fa un piccolo passo indietro, a dispetto dell’incremento dei ricavi da pubblicità e sponsorizzazioni per circa 560mila euro. La riduzione dei contributi da parte del Coni, che nel 2017 ha versato meno di 9,5 milioni contro i circa 9,6 milioni del 2016, non pesa più di tanto, ma le “batoste” principali per la Federbasket arrivano dall’azzeramento dei contributi dagli Enti (partendo dai 735mila euro dell’anno prima) e dal calo delle quote degli associati, che hanno versato 16,3 milioni (circa 782 mila euro in meno). In totale, i ricavi della sede centrale della Fip fanno un passo indietro del 3%, a fronte di una diminuzione dei costi fin troppo lieve per contrastare quest’andamento.

La riduzione del contributo Coni è uno dei fattori, seppur non il più pesante, ad aver contribuito all’inversione del trend. Nello specifico, però, tale taglio è da attribuire in toto ai “contributi straordinari”. Si tratta di due milioni messi a disposizione dal Comitato Olimpico nazionale per l’organizzazione del girone di qualificazione a Rio 2016 svolto a Torino, il cosiddetto torneo pre-olimpico che ha visto l’Italia mancare la qualificazione tra le mura amiche. Tolta questa cifra, il sostegno del Coni è effettivamente aumentato in quasi ogni voce, fatta eccezione per il personale già con contratto federale (passato da 2,51 milioni a 2,45). Già nel bilancio di previsione era stata comunque messa in conto una riduzione del contributo Coni, per di più maggiore rispetto a quella realmente verificatasi, che ha causato una variazione minima degli introiti nonostante il quasi totale azzeramento dei contributi straordinari.

Cambia inoltre il trend relativo all’incidenza del contributo Coni sull’intero monte ricavi della Fip: nel 2016 aveva un “peso” pari al 24%, nel 2017 invece è del 23,6 per cento. Dal 2013 fino al 2016, però, l’andamento è sempre stato in aumento: è dal 2012 che l’incidenza del contributo Coni non si mantiene al di sotto del 20. La nota lieta, nei conti federali del basket italiano, arriva dalle sponsorizzazioni. Gli introiti pubblicitari superano, seppur di poco, i due milioni. Un passo in avanti dovuto in primis all’accordo con Spalding, sponsor istituzionale che da solo garantisce circa 1,12 milioni alla Fip, al quale si affianca l’altro sponsor istituzionale, Barilla, che proprio in queste settimane ha rinnovato l’accordo per legare il proprio nome alle divise delle nazionali italiane. Solo da questi due marchi, la Federazione ha incassato circa 1,4 milioni, quasi quanto iscritto a bilancio nel 2016 per l’intera voce relativa a pubblicità e sponsorizzazioni. A questi vanno aggiunti gli altri fornitori ufficiali della Federazione, che portano in dote oltre mezzo milione di euro. Nel giro di un anno, la variazione è stata di circa 560 mila euro.

La Federazione italiana pallacanestro ha anche reso pubblica la quinta edizione del Bilancio di Responsabilità, dal quale risulta un valore aggiunto globale netto di 9,4 milioni di euro (in aumento delF87%) distribuito per il 42,6% al personale dipendente, per il 45% al personale non dipendente, per il 2,9% alla pubblica amministrazione e per il 9,5% alla Fip stessa. Inoltre nel 2017 sono aumentati i ricavi dei comitati territoriali, pari a 12,4 milioni di euro (contro gli 11,6 milioni del 2016), con un utile di 251 mila euro. In questo caso, sono aumentati gli introiti per il versamento delle quote di associazione, che hanno raggiunto i 10 milioni di euro, ma sono anche aumentati i costi (pari a 12,15 milioni) essenzialmente a causa di oneri maggiori relativamente all’attività agonistica e all’organizzazione di manifestazioni. sportive.

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