Papa Francesco benedice il Maxibasket della solidarietà

(di Mario Natucci). Nella sua udienza settimanale di mercoledì 21 Papa Francesco in Piazza San Pietro ha benedetto un nutrito gruppo di azzurri delle categorie più attempate del maxibasket e si è intrattenuto, sia pur brevemente, con loro. Ha benedetto soprattutto l’ iniziativa di beneficenza che è partita dagli inossidabili del pallone a spicchi e che ha trovato nel Papa un alleato. Di che cosa si tratta? Gli  atleti aderenti al maxibasket finanzieranno un campo da basket in Terrasanta, con relativa dotazione di palloni, magliette, scarpe. Il terreno da gioco sarà donato a una parrocchia e potranno frequentarlo ragazzi cristiani, musulmani e ebrei. Le vie che portano alla pace sono davvero infinite e anche noi, nel nostro piccolo, possiamo dare un contributo. Qualche volta possiamo riempire il canestro, invece che col pallone, con la nostra solidarietà.
La strada per la Terrasanta non è breve, e soprattutto è accidentata. Ma, con a fianco il Vaticano,  supereremo le difficoltà e un giorno – speriamo presto – potremo inaugurare il campo da basket e magari qualcuno dei nostri  azzurri potrà insegnare i fondamentali ai ragazzi del luogo. A pilotare l’iniziativa degli ‘Over’ fino al Vaticano è stato don Mario Zaninelli, che in gioventù ha giocato con le giovanili dell’Olimpia Milano. Fino a pochi mesi fa don Mario  era parroco a Morimondo, vicino a Milano. Poi è stato trasferito a Roma e tutto è stato meno arduo.
 Papa Francesco ha accettato la maglia azzurra dell’Italia “Over” che l’ottimo Gianni Trevisan ha fatto stampare con dietro il nome Francesco. Va da sé che la maglia porta il numero 1, ci mancherebbe altro. Forse perché il Papa veste di bianco, Trevisan ha pensato anche alla maglia di riserva, che per l’appunto è bianca. Dotazione completa.
Maxibasket Milano, la realtà che da quando è nata un anno fa ha avuto una crescita spettacolare da un anno a questa parte, era rappresentata da molti atleti, e ha voluto donare a sua volta una polo del benemerito gruppo milanese  al pontefice. Certo, le maglie sportive donate al Papa con tanto di scritta “Francesco” devono aver raggiunto un numero imponente.
 Il nostro dono non era certo originale. Il nostro è stato però un omaggio significativo e adeguato al personaggio. Perché Papa Bergoglio da piccolo ha giocato a basket, e andava a fare il tifo per il papà che era titolare della formazione del San Lorenzo de Almagro a Buenos Aires. La pallacanestro e la sua tecnica sono sicuramente rimaste impresse in lui. Non a caso, parlando ai parroci di Roma nel marzo del 2017, ha raccomandato loro di “difendere la fede come il giocatore di basket difende il pallone”.
I numerosi parenti che accompagnavano gli ‘Over’ in questa singolare trasferta romana hanno vissuto con entusiasmo e emozione la mattinata dell’Udienza pontificia. Sopra e qualcuna fra le mogli ne è uscita con qualche lacrima che le rigava le guance.
A Roma tirava aria di basket. Anzi, di grande basket, visto che per essere presente all’udienza era arrivato dagli Usa un rappresentante della NBA, Thiago Spittler, che si è ritirato dalle competizioni un anno fa, quando militava nei San Antonio Spurs. Thiago, di nazionalità brasiliana, ha portato in dono al Papa un pallone NBA con le firme di tanti giocatori. Porterà a Ettore Messina e a Marco Belinelli i saluti degli azzurri del maxibasket che erano presenti  all’udienza pontificia.
Tornando alla solidarietà, non c’è soltanto la Terrasanta. Alla nazionale Over 70 è arrivato l’invito a giocare una gara di beneficenza in gennaio ad Atri, in provincia di Teramo. L’incasso sarà devoluto a due associazioni che si occupano di bambini colpiti da gravi patologie. Sono in programma al palasport due partite: una fra formazioni di minibasket e una con gli azzurri Over che affronteranno veterani della zona – dove il basket è molto seguito – e dell’Abruzzo, una regione ricca di talenti nelllo sport dei canestri.
Ad attirare l’attenzione sulla nazionale Over 70 è stata la trasmissione Portobello, che – pur con soli 4 minuti dedicati agli azzurri, ha dato loro una visibilità inattesa. Un appassionato locale ha riconosciuto in Tv Bob Quercia, che ai suoi bei dì aveva giocato a Roseto – non lontano da Atri – e lo ha interpellato. Affare fatto.  Torneremo su questa iniziativa, e speriamo che ne seguano altre.
mario natucci

Fonte: http://feeds.pianetabasket.com/rss/

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