Carmelo Anthony è ufficialmente un giocatore degli Houston Rockets. La foto campeggia sul sito internet della franchigia texana, lo si attendeva da giorni, sappiamo tutto sulla durata del contratto e sul salario del giocatore, forse all’ultima sfida per vincere il suo primo titolo NBA. E paradossalmente lo dovrà fare agli ordini di quell’allenatore di cui pretese la testa quando entrambi giocavano ai New York Knicks.
E’ quanto ha ricordato la stampa a stelle e strisce all’ex playmaker e coach delle “Scarpette rosse”, che ha risposto così, con molta filosofia: “Bene, in momenti diversi nelle carriere o nelle vite delle persone, e in base alle circostanze, le cose cambiano”. USA Today registra queste altre parole di Mike D’Antoni: “A New York, abbiamo dovuto cedere la metà della squadra (per prendere dai Nuggets Carmelo Anthony) e tutti si aspettavano di vederci giocare per il titolo. Non era obiettivo realistico. Ciò ha messo molta pressione su tutti e ha fatto accadere di tutto. Ora abbiamo una squadra con molti veterani, e con un solo obiettivo in mente, il titolo. E abbiamo questa possibilità. Non c’è mai stata una lotta tra noi, quindi non è che lui voglia giocare in un certo modo ed io allenarlo in un altro.”
“All’epoca non c’erano statistiche davvero avanzate” ricordando l’importanza che ha preso il tiro da tre punti e l’evoluzione del gioco nella Lega. “Mi sono fidato del mio istinto e lui del suo. Questi sono solo stili che si sono scontrati. Ora le cose sono cambiate e tutti stanno giocando allo stesso modo. Penso che sia molto meglio e abbiamo buone possibilità di essere molto bravi.”
Anthony sesto uomo? Per ora, è una opzione che sembra essere presa in considerazione, anche se Mike D’Antoni assicura che nulla è stato deciso. C’è di certo che al loro primo incontro, Melo ha detto di essere pronto per qualsiasi ruolo: “Non lo so e questo è qualcosa su cui dovremo lavorare. Quello che so è che proveremo diverse combinazioni in preseason e all’inizio della stagione. La buona notizia è che abbiamo le statistiche avanzate, così come l’istinto di allenatori e giocatori, e troveremo il modo migliore per giocare. Ancora una volta, se tutti aderiscono al piano generale, allora diremo che è così che siamo i migliori e possiamo vincere il titolo.”
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