Sala stampa al PalaDozza per l’allenatore della Segafredo Bologna Pino Sacripanti, che commenta la sconfitta interna di fronte alla Vanoli Cremona: “Abbiamo fatto la partita che non volevamo fare. Siamo stati non bravi a punire i cambi difensivi, precipitosi nei primi due quarti nel prenderci un passaggio o un tiro, con una superficialità che finora non avevamo mai mostrato. siamo andati sotto, siamo andati sopra, non siamo riusciti a costruire vantaggio prima dell’intervallo. Nella ripresa abbiamo esagerato nel palleggio e nell’uno contro uno, abbiamo fatto 5 su 23 dall’arco per tiri che non volevamo prendere per precipitazione ed ansia, e Cremona ha vinto meritatamente. Credo che ciò faccia parte di un percorso in cui non eravamo campioni con 5 vittorie in 6 gare, non siamo scarsi adesso. Stiamo costruendo un vissuto che capitalizzando tutto potrà avere delle certezze. Dispiacere? Al di là della singola gara, ho quello che sul -5 ci siamo disuniti, lamentandoci con l’arbitro, aspettando un fischio, del nervosismo con falli stupidi e adesso se servisse ribaltare il -18 a Cremona sarà davvero molto dura. Cose che non voglio vedere e che puntualizzerò con la squadra. Nessuno è contento quando si perde, ma molte volte dalle sconfitte si vedono molte cose che emergono. volevamo giocare e vincere come Lubiana; non è successo e ci siamo innervositi: è la mia autocritica, e rimarcherò il valore di ogni singolo possesso, perché perdere di due non è uguale a perdere di 18. Dobbiamo sempre giocare da Virtus, non solo contro Milano. Noi ancora non siamo nessuno e l’aver lavorato benissimo fino ad oggi non conta ancora nulla”.
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